Anche le tradizioni vengono rimandate in questo 2020. Ma a Montella addirittura smontate con la ruspa. Succede infatti al falò di Rione Fondana, dove con una disposizione dell’autorità prefettizia, gli incaricati hanno dovuto provvedere a rimuovere la catasta di legno allestita per il rito del 24 dicembre. E’ un fuoco che brucia i cattivi ricordi del passato, elimina simbolicamente ciò che non è andato. E’ una tradizione centenaria quella dei falò di Montella: la Vegna. Ché a Fondana i cepponi bruciarono anche il 24 dicembre del 1980, per capirci.
Zona rossa? Gli organizzatori avevano inviato tutte le carte e le richieste al Comune, che aveva dato un primo via libera. “Ci sarebbe stata solo una persona che avrebbe acceso il falò”, raccontano i promotori. Poi ovviamente il gioco delle foto e delle condivisioni avrebbe tenuto accesa la tradizione per tutti. Ma stanotte il rito è stato smantellato e i montellesi non l’hanno presa benissimo, facendo notare al Prefetto sul popolare gruppo “Cara Montella” come invece in città la gente sia stata in giro per lo shopping e per i bar (ad Avellino fino alle 14.00 di oggi). “Dispiace tantissimo perché avremmo fatto tutto nella massima sicurezza. Era anche previsto un messaggio, uno striscione, un pensiero per Michele, il ragazzo di 15 anni che caduto dalla bici pochi giorni fa, ora si trova ora in coma in ospedale”, dicono i responsabili.