La terapia intensiva all’ospedale Criscuoli non può partire. Lo ha fatto sapere la stessa Asl Avellino, che in una nota ha rimarcato le difficoltà nel reperire gli anestesisti per la struttura ospedaliera di Sant’Angelo dei Lombardi. Nemmeno “l’eventuale reclutamento di sette anestesisti risulterebbe sufficiente a garantire i turni h24 necessari per l’attivazione del nuovo reparto presso il presidio ospedaliero di Sant’Angelo”, scrive l’azienda sanitaria.
La vicenda è destinata però ad alimentarsi di polemiche. Il reparto fu annunciato alla vigilia della quarantena, quando amministratori e cittadini chiedevano più attenzione per gli ospedali periferici proprio per quello che stava accadendo in tutta Italia. Non doveva essere un reparto Covid, ma comunque poteva e potrebbe servire a decongestionare gli altri ospedali della Campania.
Adesso l’amministrazione comunale di Sant’Angelo è pronta a chiedere un ulteriore chiarimento, dopo la nota inviata dall’ultimo consiglio comunale. Sì perché intanto i lavori sono stati realizzati e gli spazi attrezzati. E anche perché la gara di solidarietà in Alta Irpinia, con donazioni da tutta la zona per far partire il reparto, era andata a buon fine con la raccolta di quasi 100mila euro tra le varie campagne online.
L’Asl di Avellino intanto “ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione regionale all’assunzione, tramite scorrimento delle graduatorie disponibili presso altre Asl o aziende ospedaliere, di altri sette anestesisti da destinare al Polo ospedaliero dell’Alta Irpinia e a quello di Ariano Irpino (dove si registra una carenza di nove anestesisti)”. Ma non basta ad assicurare l’apertura a Sant’Angelo. “Sono state anche indette manifestazioni di interesse per la stessa figura senza alcun esito”, spiega sempre l’Asl.