Riprende dall’assemblea dei sindaci la querelle tra Asl Avellino e primi cittadini sull’atto aziendale. Un documento, considerato non modificabile dal direttore generale Maria Morgante alla luce delle disposizioni del decreto 33 a firma dell’ex commissario per la Sanità Joseph Polimeni che riduce il numero di strutture complesse assegnate alla provincia di Avellino. Di qui, secondo la manager, la necessità di operare delle modifiche ai primariati nelle tre strutture ospedaliere irpine: il Landolfi di Solofra, il Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi e il Frangipane di Ariano Irpino con l’inevitabile reazione dei sindaci dei tre Comuni che ritengono penalizzati i plessi e di conseguenza depotenziata l’offerta sanitaria complessiva in favore dei cittadini.
La scorsa settimana è stata caratterizzata da due eventi. Da una parte l’incontro, da tempo atteso, tra Morgante e il comitato ristretto dei sindaci, di cui fanno parte i primi cittadini dei 5 Comuni che ospitano strutture ospedaliere (i tre già citati più Avellino e Bisaccia). Dall’altra parte la nomina da parte dell’Asl dei Rup per i lavori alla Cardiologia e alla teleradiologia di Sant’Angelo e all’ospedale di comunità di Bisaccia. Interventi previsti nell’ambito del Progetto pilota. La mossa di via degli Imbimbo viene interpretata come un tentativo di stemperare il clima di contrapposizione istituzionale venutosi a creare, dando segnali di operatività a favore di due plessi. Come a dire, con una mano l’Asl toglie e con l’altra mette.
Oggi o domani (in seconda convocazione nel caso quella odierna andasse deserta) su convocazione del sindaco di Avellino Paolo Foti si terrà la plenaria dei primi cittadini. In quella sede si valuteranno gli effetti degli ultimi eventi. All’ordine del giorno c’è infatti l’approvazione di un documento di indirizzo proposto dal presidente dell’Ordine dei medici Pino Rosato e discusso a novembre in Consiglio provinciale.