Truffa delle chiamate mute: in pochi secondi ti rubano l’identità | Come difendersi

Truffa chiamata muta

Truffa chiamata muta (canva) IrpiniaPost.it

Chiamate silenziose nascondono una nuova truffa: in pochi secondi l’intelligenza artificiale ruba la tua identità.

Squilla il telefono, rispondi: silenzio. Basta quel frammento di voce per cambiare il gioco.

È possibile che una manciata di secondi sia oggi sufficiente perché un algoritmo ricrei il timbro e la cadenza di una persona.

Quanto siamo disarmati di fronte a una telefonata che sembra vera ma non lo è?

La risposta si nasconde in tecnologie accessibili, pratiche criminali automatizzate e nella semplicità con cui si conferma l’esistenza di un numero. Come funziona la truffa della chiamata muta e come difendersi

Perché le chiamate mute sono più di un fastidio

Le cosiddette chiamate mute non sono errori di linea ma strumenti di raccolta dati. Bot che compongono migliaia di numeri al giorno segnalano quali contatti rispondono: la risposta, anche se solo un “pronto?”, conferma che il numero è attivo. Questi elenchi finiscono in mercati illeciti, pronti per robocall o per chi addestra modelli vocali. Il processo è scoraggiante perché sfrutta due debolezze: la nostra naturale propensione a rispondere al telefono e la facilità con cui le registrazioni vocali spariscono online, sui social o negli archivi pubblici.

La minaccia tecnica ha fatto un salto di qualità. Strumenti economici e accessibili permettono oggi di generare voci clonando pochi secondi d’audio. Il risultato è convincente: non solo timbro e intonazione, ma anche inflessioni e pause caratteristiche, elementi che rendono il falso indistinguibile ai familiari o ai collaboratori meno esperti. La conseguenza pratica è chiara: la fiducia telefonica, base di molte verifiche informali, perde efficacia.

Truffa al telefono
Truffa chiamata telefonica (Canva) IrpiniaPost.it

Come proteggersi e cosa cambia nelle verifiche

La prevenzione parte da abitudini semplici ma efficaci. Evitare di iniziare una conversazione con numeri sconosciuti, lasciare all’interlocutore l’onere di parlare per primo e chiudere subito se non arriva risposta riducono il rischio di diventare “validatori” di numeri. Bloccare e segnalare i contatti sospetti interrompe la diffusione nei circuiti illeciti. Per comunicazioni importanti, preferire un avviso preliminare via messaggio o e-mail stabilisce un canale verificabile, più affidabile di una chiamata inattesa.

Sul piano istituzionale e tecnologico la sfida è aperta: normative, Forze dell’ordine e piattaforme faticano a tenere il passo con strumenti che evolvono in fretta. Nel frattempo, la difesa individuale resta cruciale: adottare pratiche di verifica, diffidare di richieste di denaro o dati a seguito di telefonate improvvise e segnalare eventuali tentativi consente di limitare i danni. Conoscere il rischio e adottare piccoli accorgimenti trasforma la voce in uno scudo, anziché in un veicolo per la truffa.