Giovedì 1 settembre alle ore 17 presso la sala convegni Thomas Menino a Palazzo Portoghesi di Grottaminarda ci sarà un incontro tra gli attivisti di Unione Popolare, lista che, capeggiata da Luigi De Magistris, correrà per le prossime politiche del 25 settembre.
“La nostra lista – si legge nel comunicato di UP – non è un punto di arrivo per piazzare qualche candidato in posti onorevoli ma racconta un cammino comune tra la gente e per la gente, per questo motivo invitiamo alla partecipazione tutti i cittadini che non si sentono rappresentati da una classe dirigente che per anni ha avuto l’onore di guidare l’Italia e i nostri territori e nulla ha prodotto per cambiare le sorti della nostra provincia e della nostra nazione tutta. Certo è un po’ difficile inserirsi in una campagna elettorale falsata già in partenza, con candidati che fingono di farsi la guerra e di cercare il consenso del popolo, coscienti invece di essere figli garantiti di una legge elettorale che li vede già in Parlamento solo perché cari alle segreterie nazionali dei partiti di riferimento”.
“In questi giorni – si legge ancora – abbiamo assistito all’ inaugurazione di comitati e alla presentazione dei candidati dei diversi schieramenti, tutti come una specie di “Madre Teresa di Calcutta” si sono messi in bella mostra con i loro sorrisi e i loro seguaci spiegandoci di voler rappresentare i nostri territori che però per anni hanno già abbondantemente rappresentato a vario titolo senza produrre niente di ciò che è necessario per questa parte nascosta dell’Italia. Si dichiarano novità dopo essersi riciclati di partito in partito, di incarico in incarico, passando spesso da un’istituzione all’altra come fanno a volte le rane sui ciottoli di certi stagni, cercando però di convincerci di essere “stalloni di razza”. Noi come cittadini di questa Terra siamo nauseati dalla loro faccia tosta! L’irpinia è una terra che merita molto di più, è la terra di grandi personalità da Ettore Scola a Guido Dorso, è terra di ribellione mortificata e di grande volontà di emancipazione e non può più permettersi di farsi abbindolare da qualche sedicente figura di politico nostrano sperimentato e consumato. Per noi non è solo importante essere nati in questi territori, è importante riconoscerne i problemi, prevedere la ricaduta di certa politica nazionale e avere la volontà di superare gli ostacoli per migliorare la vita nostra e dei nostri figli. Per noi importante è il senso di appartenenza che nulla ha a che fare con il semplice luogo di nascita. Noi vogliamo rappresentare le istanze più profonde di questa parte di meridione, istanze che hanno a che fare con la dignità e il sacrificio dei nostri contadini tenuti legati ogni due o tre anni a questo o quel finanziamento senza nessuno che li aiuti ad una programmazione di lungo termine e di grandi orizzonti, noi pensiamo ai nostri operai costretti a 50 anni alla chiusura di fabbriche che hanno contribuito a far crescere con le proprie mani e il proprio lavoro, noi intendiamo dare voce a quei giovani che hanno investito nella propria formazione e che per avere un futuro, nella migliore delle ipotesi, sono ancora costretti ad andare via, nella peggiore e più comune, a diventare soprammobile in qualche scantinato di partito”.
“L’ Irpinia ha bisogno di una politica vera e giusta, una politica in cui la difesa della sanità pubblica non sia solo uno slogan di qualche figlio il cui padre ha contribuito alla chiusura e allo smantellamento di presidi urgenti e necessari in una provincia troppo vasta e pericolosamente abbandonata. Noi abbiamo l’ambizione di lottare affinché aumentino gli ospedali e si abbrevino le liste di attesa, per una sanità che metta al centro il cittadino e non i manager che garantiscono voti! Pensiamo che questa terra abbia bisogno di un piano operativo contro il dissesto idrogeologico, un piano operativo che mette in sicurezza oggi i nostri Comuni perché la tragedia di Sarno e di Quindici è ancora nei nostri ricordi e l’alluvione di Monteforte non può essere usato come passerella ogni due anni finché non ci scappi il morto e si faccia poi la corsa a rimbalzare le colpe. Siamo convinti che anche qui c’ è l’ urgenza di regolamentare il settore energetico delle rinnovabili, che non solo è un settore privato che spesso non dà nessun vantaggio al pubblico, ma che, soprattutto è un settore esposto più di altri ad investimenti mafiosi, basti pensare che gli investimenti del settore eolico non rispondono al codice degli appalti e addirittura non pagano l’ ICI in quanto opifici. Queste e tante altre sono le battaglie che intendiamo portare avanti consapevoli che la strada è lunga e non finisce certamente il 25 settembre”.