Innovazione e sanità, assenti da recuperare al Progetto Pilota

La visita di Vincenzo De Luca a Nusco, la firma di quell’accordo che spedirebbe la bellezza di 200 milioni in Alta Irpinia, ci lascia un mix di speranza, ottimismo e disorientamento. Ovviamente tutti felici se dovessero arrivare risorse per il rilancio dell’area più ricca di risorse della provincia, ma più povera per reddito e servizi.

Da un altro punto di vista non possiamo non evidenziare una serie di omissis nei due interventi dei protagonisti. Dalla sanità e dai trasporti si vira quasi esclusivamente sul turismo. Recuperata, la questione trasporti, dalle rassicurazioni di De Luca sulla Lioni-Grottaminarda (parte dei 200 milioni è infatti la somma prevista per il completamento della strada). La Lioni-Grotta c’entra poco col Progetto Pilota, è vero, ma in fin dei conti alla gente poco importa in quale capitolo di spesa sia inserita. I lavori proseguono e il tratto stradale inizia addirittura a prendere forma in alcuni punti.

 

Sulla sanità si dovrà davvero capire se una lungodegenza a Bisaccia possa compensare gli ormai vecchi tagli su Sant’Angelo dei Lombardi non ancora ricuciti: perché Sant’Angelo è ancora un ospedale. Ovviamente la risposta è “no”. I venticinque sindaci – e non solo loro – saranno chiamati a dare una risposta a pazienti e potenziali pazienti. (leggi qui l’intervista a Rosanna Repole)

Sulla nuova vita per la Avellino-Rocchetta, ormai è chiaro, si parla con riferimento al turismo e non sul piano del trasporto ordinario. L’opera ferroviaria non rientra esattamente nei piani di De Mita, ma quest’estate si dovrebbe allungare il tratto percorribile da Rocchetta a Lioni per spingersi fino a Montella. De Luca ne ha parlato con entusiasmo come ha sempre fatto ed è sicuramente più che positivo. Turismo grande protagonista alla fine e all’inizio di questa storia. Turismo che per De Mita si traduce nell’affascinante idea di mettere in rete borghi, castelli e natura per costruire un museo diffuso all’aperto (a proposito, se queste sono le intenzioni forse è bene che il presidente inizi ad appassionarsi alla vicenda del treno turistico).

 

Tanta carne sul fuoco, forse troppa. Probabilmente il disorientamento dopo la giornata proviene dal fatto che dopo anni di tagli si inizi finalmente a vedere qualcosa all’orizzonte. Ma quel qualcosa va costruito creando innanzitutto condizioni perché qualcuno possa rimanere e soprattutto investire o costruire. Che si parli di operatori turistici o altri soggetti, per loro appaiono necessarie determinate infrastrutture. Quantomeno diventa urgente sistemare quelle esistenti. A ben vedere il grande assente della discussione a due di martedì mattina è proprio l’opportunità per un privato. Solo qualche accenno alla banda larga nel lungo intervento del governatore. In generale industria (tradizionale e non) non pervenuta. In pubblico rapidissimi passaggi riguardo alle aree industriali malate e decadenti, quando all’interno pullulano numerosissime realtà dinamiche e solide.

E se queste realtà sono ben conosciute sia da De Luca che da De Mita, lo dimostra la visita del governatore alla Altergon di Morra De Sanctis, qualche cenno in più su ciò che può essere e che ancora non esiste sarà assolutamente vitale nei prossimi mesi. L’innovazione nel sistema produttivo del futuro, le occasioni per le start-up sono infatti i principali argomenti mai affrontati dagli attori al tavolo del progetto pilota.

Ma non sembrano o non dovrebbero essere questioni secondarie. Nuove attività (non necessariamente in agricoltura) ed esperienze innovative in loco andrebbero anche a rendere più semplice la costruzione di una rete turistica. Perché sarebbe bello che il museo a cielo aperto venisse condiviso tra i giovani dei 25 paesi, che questi ultimi potessero partecipare alla rinascita della loro terra con le loro idee e il loro lavoro non come manovalanza ma da protagonisti. Sarebbe figo no? Senza ergerci ad esperti di turismo in una provincia di santi, poeti ed esperti di turismo, intendiamo solo ricordare come un sistema turistico sia qualcosa di complesso. Serve un background, una mentalità, strutture e creativi, competenze, vivacità, formazione continua. Parliamo di cose concrete e persone in carne ed ossa, non della sociologia odiata dal sindaco di Nusco. Ma tutto ciò è il sogno che dalle prossime settimane in poi occorrerà costruire.

Giulio D'Andrea

Direttore responsabile di Irpiniapost, classe 1978, si laurea in Giurisprudenza a Perugia e si perfeziona in Psicologia forense a Genova. Mostra subito insofferenza per i tribunali e soprattutto per le cancellerie. Inizia il percorso giornalistico nel 2006, lavorando su carta stampata, internet e televisioni tra Campania e Lazio. Attualmente collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Leggeva molto e suonava anche di più, poi la visione ossessiva delle serie Tv gli ha impedito di continuare.

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