Dire che il 2016 sia finito il 4 dicembre, giorno del referendum, non è azzardato se parliamo di economia e politica. Il risultato di quel referendum ha certificato anche in provincia di Avellino il malessere diffuso dei cittadini. Un malessere che non si è ancora tradotto in rabbia ma che al momento è disillusione. Le azioni intraprese del Governo nazionale, regionale, da quelli comunali, non sono state ritenute credibili; per vari motivi e a seconda delle varie situazioni. Oppure quelle azioni non sono state percepite come in grado di cambiare, subito o almeno presto, i destini di una provincia del Sud Italia agli ultimi posti per qualità della vita. E’ successo davvero poco in questo 2016. Per certi versi un anno interlocutorio, di passaggio. Per altri sono stati 12 mesi piatti, inutili. Qualche segnale positivo per il futuro c’è, ma sarà il 2017 ad offrire qualche spunto in più.
FEBBRAIO. Iniziano a manifestarsi dissensi per il piano ospedaliero, segno che l’auspicata svolta in Regione ancora non c’è. Si muove sia Ariano che Sant’Angelo dei Lombardi. Intanto a Grottaminarda viene inaugurata la variante. E’ l’inizio di una presenza importante di Regione e Governo in Valle Ufita e dintorni. Una presenza che non si tradurrà in consensi il 4 dicembre, giorno del referendum costituzionale.
MARZO. Viene approvata la moratoria sull’eolico tra mille dubbi intepretativi che ci portiamo ancora oggi. Iniziano a scaldarsi i motori di una campagna elettorale (per le amministrative) che soprattutto in Alta Irpinia consegnerà alla fine risultati politicamente significativi. Nello stesso periodo ci si avvicina timidamente al referendum sul petrolio. Verso la fine del mese si registrano segnali positivi sulla vertenza ex Irisbus.
MAGGIO. In politica l’intesa tra la presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, e il presidente dell’Area Pilota altirpina, Ciriaco De Mita, inizia a concretizzarsi con le elezioni all’Asi. De Mita “raggiante”, la presidenza va al fedelissimo Vincenzo Sirignano. La campagna elettorale di Lioni diventa un affare di Stato. Il governatore Vincenzo De Luca annuncia 65 milioni sul tratto stradale Lioni-Grottaminarda. Il suo vice, Fulvio Bonavitacola, prende impegni a Bagnoli Irpino e rassicura sulla riapertura della tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta.
GIUGNO. Le elezioni amministrative dicono De Mita-D’Amelio. Da Serino a Monteforte, fino a Lioni e Teora, l’intesa funziona. In Alta Irpinia quasi tutti i sindaci eletti fanno parte di quel patto definito sarcasticamente “Cirietta”. Intanto la vertenza Ocm, nell’area industriale di Nusco, raggiunge il culmine. E la soluzione non arriverà nemmeno a dicembre. Quasi 100 operai in tenda da mesi, in segno di protesta.
LUGLIO. C’è la firma sulla Ciclovia Irpinia-Puglia. Segnali di speranza per il turismo, ma il percorso si prevede lungo almeno tre anni. Sono poi 27 i rinvii a giudizio per i veleni dell’Isochimica. Enrico Borghi succede a Fabrizio Barca alla guida della Strategia nazionale aree interne (Progetto Pilota). E sempre in Alta Irpinia vengono messe le basi a Roma per un distretto turistico, con sgravi e detassazioni. Per il momento congelato.
Quella inaugurazione viene vista anche come una passerella. Si infiamma parallelamente lo scontro sui Gal che porterà alla rottura totale in Alta Irpinia tra i sindaci dissidenti e i sindaci dell’asse De Mita-D’Amelio.
SETTEMBRE. Dopo il terremoto nel Centro Italia del 24 agosto l’Irpinia si mobilita in una gara di solidarietà. Uno dei rari segnali di una terra ancora viva. Ma per una significativa iniezione di fiducia bisognerà aspettare. Per esempio a settembre c’è l’annuncio sulla IIA, ex Irisbus. “Entro l’estate del 2017 quasi 300 persone torneranno a lavorare“. Ma anche questa è una notizia che andrà raccontata, appunto, soltanto nel 2017 alle porte.
Brutto clima a Sant’Andrea di Conza, Intimidazioni in paese e al sindaco. Intanto lo scontro su Gal e Progetto Pilota non sembra avere fine. Chi scrive a Renzi chi a De Luca, ma loro hanno altro da fare. Inizia infatti la lunga campagna per il referendum.
OTTOBRE. Il mese è caratterizzato dall’emergenza migranti. Dal porto di Salerno alla provincia di Avellino, arrivano decine di immigrati e si apre un braccio di ferro tra Comuni e Prefettura. Referendum costituzionale, il confronto Renzi-De Mita è l’evento televisivo dell’anno in Irpinia.
In questo scenario triste c’è spazio per le celebrazioni del 23 novembre in giro per la provincia, che per la verità contribuiscono poco a un disegno futuro di questa terra. E allora a pochi importa che si tengano le elezioni per il Consiglio provinciale. Votano solo gli amministratori e il risultato delle urne traccia la situazione politico-amminstrativa dei Comuni.
DICEMBRE. Il referendum. I risultati in Irpinia si allineano al dato nazionale. De Mita vince, ma nella sua Nusco di misura. Mazzata clamorosa per tutti gli esponenti Pd. Anche in provincia si apre una fase di attesa, questione del 2017. Ed questione dell’anno che arriva anche il Cima di Sant’Angelo dei Lombardi: annunciata la riapertura. Il 2016 si chiude con gli arresti legati al racket dell’eolico a Lacedonia. Buona notizia, che fa sperare per dodici mesi migliori. Basterebbe poco…
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