Lioni omaggia Maurizio Oliviero, eletto pochi giorni fa Rettore dell’Università di Perugia. Per il giurista arrivano i riconoscimenti di Comune e presidente del Consiglio regionale, che gli donano targhe ricordo. Ma soprattutto l’affetto di una sala consiliare affollatissima domenica mattina per ascoltare il suo discorso. Commossi i genitori, ai quali Oliviero riserva un abbraccio particolare, e gli amici di sempre.
“Ho avuto una squadra straordinaria che erano tantissimi giovani. Mi dicevano che arrivavano continui incoraggiamenti sui social da Lioni – ha raccontato -. Per l’università umbra era una novità avere un rettore non locale“. Il rapporto con l’Irpinia è stato al centro del suo intervento. “Molti devono sentirsi rettori insieme a me, anche di questa comunità. Sono gli amici con i quali mi ritrovo a discutere o a condividere lo sport. Io ringrazio il preside Marandino (presente in sala, ndr) perché il liceo De Sanctis è stato un passaggio importante della mia formazione. Noi abbiamo dall’Irpinia esportato cultura ovunque“.
Poi i ricordi: “Nelle nostre comunità c’era una rete di protezione sociale pazzesca, io vivevo in una famiglia che era parte di un’altra grande famiglia. I traguardi si raggiungono, ma con impegno, mi insegnavano i miei genitori. Ma vi ricordate loro, i nostri padri e le nostre madri, in che condizioni vivevano? Oggi però la grande ricchezza di opportunità che abbiamo la leggiamo al contrario. Noi ai nostri figli dobbiamo raccontare bene la storia. Non dobbiamo essere pessimisti“.
L’Italia e gli investimenti in cultura, lo spazio da dare giovani. Questi alcuni dei passaggi del suo discorso. “Il nostro Paese ha bisogno di cultura. La vera povertà è la perdita di scolarizzazione dei giovani. L’Italia non deve diventare il bacino degli operai in Europa, che non è cosa brutta, ma perché non spingersi oltre? Basta con questa storia che i giovani sono il futuro. Sono il presente. Io sono l’ordinario più giovane a Perugia. Proverò a cambiare tutto, a chiedere passi indietro. I giovani ricercatori devono avere opportunità oggi. Nessuno di noi è insostituibile“, ha puntualizzato. Sul finale l’appello e la promessa. “L’Università di Perugia oggi è l’università di Lioni. Per l’Alta Irpinia le porte saranno sempre aperte. Mandateci i vostri giovani. Mi avete reso l’onore più grande con questo affetto che mi spinge a tornare più spesso. Lo farò come Maurizio e come Rettore, ma voglio dedicare a questa terra uno spazio maggiore“.