“Non cambia solo partito, ma pure pensiero”. È questa la sintesi dell’ennesimo scontro tra il presidente della Città Alta Irpinia Ciriaco De Mita e il sindaco di Cassano Salvatore Vecchia, andato in scena sabato mattina durante la riunione del Progetto pilota. Alla presenza di una delegazione della Regione Campania e di Enrico Borghi per Fondazione Montagne Italia, la fascia tricolore cassanese non manca di manifestare perplessità sui due argomenti all’ordine del giorno. Si parla di foreste e beni culturali. Nel primo caso, il percorso desta dubbi per la lentezza con la quale si sta procedendo. Nel secondo, a generare malumori tra i primi cittadini dei 25 Comuni sarebbero state le modalità di selezione dei progetti da finanziare per la rete dei beni museali.
L’intervento di Vecchia è diretto. Sull’azienda forestale dice: “Siamo fermi ad almeno un anno fa, nessun passo avanti. Abbiamo perso molte intelligenze per strada, da Domenico Liotto a Luca Lo Bianco fino al Formez. Abbiamo avuto proroghe e allo scadere della terza proroga abbiamo virato su una convenzione a tre (Regione, Fondazione Montagne Italia e Comune di Nusco, ndr) firmata a Napoli e oggi, come un anno fa, discutiamo nuovamente di apertura della misura 16.7 del Psr. Abbiamo perso un anno secco. Intanto, i partner privati sono in difficoltà. Eppure loro sono fondamentali perché devono innescarsi cofinanziamenti. Stanno soffrendo, li stiamo trascurando e qui discutiamo su cose che già un anno fa avevano preso in esame”. Quanto alla rete dei musei sempre Vecchia attacca: “Esiste un criterio per la candidatura dei progetti? Dove andavano depositati? Io mi rifiuto di depositare il progetto in abitazioni private. La sede dove si selezionano deve essere questa. Io in questa sede non ho mai visto sindaci portare progetti e discuterli. Io lo inviai a Invitalia a Roma. Tutti abbiamo progetti. Questo è l’organo che deve discutere. Io non accetterò più queste cose”.
A fargli sponda, è il sindaco di Torella dei Lombardi Amado Delli Gatti: “Io ancora non riesco a capire chi debba partecipare all’azienda forestale. Sulla zootecnia vorrei che l’Istituto zooprofilattico ci spiegasse cosa sta facendo”. La dirigente regionale Francesca Iacono ascolta e prende appunti. Non nasconde la sorpresa sul volto. Prova a intervenire. “Voglio fare qualche domanda per capire come andare avanti sulle procedure, che non sempre piacciono al presidente. La riunione deve essere operativa”, dice. Ma le domande non le saranno consentite. Così continua ad ascoltare, a replicare a Vecchia è lo stesso De Mita (leggi qui). A Borghi invece tocca fare chiarezza ancora una volta sulla questione foreste. “Oggi riprendiamo un percorso avviato con l’intesa a tre tra Regione, Comune di Nusco e Fondazione qualche mese fa. Abbiamo atteso per correttezza il risultato delle elezioni comunali prima di convocare questa riunione. Oggi non presentiamo un progetto, ma ne definiamo le modalità. Se esistono le condizioni per la gestione unitaria del patrimonio forestale, possiamo partire con la manifestazione di interesse per il partenariato pubblico-privato e per la costituzione dell’ats. Ora quindi i Comuni possono aderire con una delibera di Giunta. Non intacchiamo la titolarità della proprietà del bene, ma introduciamo una logica di bene comune. Ogni figura professionale non interna al partenariato sarà individuata con procedura di evidenza pubblica – precisa il deputato piemontese – Nessuno vi obbliga a starci, ma se ci state tutti aumenta il valore del progetto. Ma una volta deliberato la partecipazione non è più negoziabile. Se state dentro, lo siete pure se il sindaco cambia”.
Un déjà vu.