Dopo le prove di elettrificazione, questa mattina i tecnici del Comune di Avellino hanno effettuato la messa in esercizio provvisoria della metropolitana leggera, che dovrebbe costituire un’importante novità per il trasporto pubblico e la viabilità del capoluogo irpino.
Un’opera finanziata da fondi europei, circa 34 milioni di euro, e a lungo al centro di polemiche. Perché il progetto attuale differisce da quello inziale firmato dall’amministrazione di Antonio Di Nunno. Recentemente persino Striscia la Notizia si è interessata alla metropolitana leggera di Avellino dopo le proteste dei cittadini per l’installazione dei pali a pochi centimetri di distanza da abitazioni, balconi e finestre.
Ad ogni modo questa mattina sul tratto compreso tra la stazione ferroviaria e Campetto Santa Rita è partita la messa in esercizio provvisoria di undici filobus elettrici di ultima generazione, come previsto dalla normativa europea.
A sorpresa alla conferenza stampa del vicesindaco Maria Elena Iaverone e dell’assessore ai lavori pubblici Costantino Preziosi si è presentato anche il sindaco Paolo Foti, convalescente dopo l’intervento al cuore dei giorni scorsi. “Ho temuto per la mia vita – ha commentato, salvo poi annunciare che “a inizio luglio se non avrò i numeri sul bilancio lascerò”.
Tornando alla metro leggera, il tratto su cui circoleranno i filobus in prova è di quattro chilometri a fronte degli undici complessivi fino a Rione Valle. Il collaudo prevede che i mezzi invertano il senso di marcia in corrispondenza del terminal bus SITA per tornare in direzione dell’ex stazione ferroviaria.
“Il progetto è del 2003, finanziato per il 60% dal Ministero dei trasporti e per il 40% dalla Regione Campania – ha spiegato Preziosi sottolineando che la durata eccessiva dei lavori è da imputare al fatto che Santa Lucia “non ha mai ottemperato ai suoi obblighi. Solo l’intuizione del sindaco Foti, che ha inserito il progetto nell’accelerazione della spesa, ha consentito di completare i lavori”.
In attesa di dicembre, quando dovrebbero essere pronti anche gli altri 7 chilometri di percorso, si apre ora la partita per la gestione, “un capitolo che – ha riferito Preziosi – dovrà aprire la Regione”.