Quattro possibili liste che spaziano lungo tutto l’arco costituzionale: dalla Lega di Salvini al Partito Democratico passando per l’Udc e la Destra. A Serino, oltre 7mila abitanti che ne fanno uno dei comuni della provincia di Avellino più popolosi tra quelli chiamati alle urne per le Amministrative di inizio giugno, lo scenario a circa un mese dalla presentazione ufficiale delle liste appare complesso e variegato.
Il sindaco uscente Gaetano De Feo dopo dieci anni alla guida della comunità serinese non potrà ricandidarsi alla carica di primo cittadino. Si esclude anche possa correre come consigliere. Al suo posto pezzi dell’attuale maggioranza dovrebbero candidare Vito Pelosi. Avvocato, 38enne, imparentato proprio con De Feo ed espressione del mondo Udc, Pelosi cinque anni fa fu il primo degli eletti con 401 preferenze. Nei giorni scorsi un’assemblea del circolo locale del Partito Democratico “Enrico Berlinguer” ha annunciato la nascita di un progetto civico che ruota attorno a Pelosi e che si propone di raccogliere l’eredità dell’amministrazione uscente correggendone però gli errori.
“Mercoledì sera oltre cento iscritti – spiega il segretario democratico Marcello Rocco – hanno sottoscritto la mia candidatura e quella del compagno Enzo Ianniello come rappresentanti del PD alle prossime amministrative e la volontà di costruire una lista civica con candidato sindaco Vito Pelosi. Dal nostro punto di vista sarebbe una forzatura calare scenari propri di grandi città come Milano o Roma sulla realtà serinese, parlando di centrosinistra o coalizioni di partito. La nostra è invece una proposta che chiama in causa quanti hanno a cuore le sorti del paese e che hanno voglia di ripartire dal buono fatto in questi anni come la stabilizzazione di diversi lavoratori e la realizzazione di opere importanti per la comunità come il campetto polifunzionale intitolato ad Angelo Vassallo e consegnato lo scorso autunno, una struttura da 500mila euro. Sarà una lista – sottolinea Rocco – rinnovata per circa il 50% rispetto a cinque anni fa sia per l’ingresso di giovani e candidati alla prima esperienza amministrativa che per la presenza di quattro donne, nel rispetto della legge”.
L’altra certezza in quel di Serino riguarda la candidatura a sindaco di Abele De Luca (in passato vicino al leader de “La Destra” Francesco Storace) con la lista “Comitato Pro Serino”. De Luca, in campo già cinque anni fa ma dimessosi subito dopo l’elezione, ha fatto delle battaglie ambientaliste il suo principale palcoscenico. Molto attivo e sempre in evidente contrasto con l’amministrazione De Feo, ad esempio, sull’emergenza cinipide che per Serino ha rappresentato una vera piaga. Basti ricordare che l’economia locale al 90% è basata sulla produzione della castagna, un mercato che come introito globale ha perso dall’inizio dell’emergenza tra i 60 e i 70 milioni annui bloccando tutta una serie di attività collaterali come l’essicazione e la pelatura. Ma il “Comitato Pro Serino” è stato molto presente anche sulla questione del Parco Archeologico della Civita e su Facebook è già in piena campagna elettorale. “Dopo 10 anni in cui Pelosi è passato dalla minoranza alla maggioranza passando da accanito oppositore di De Feo a candidato sindaco in pieno stile trasformistico a parlare di rinnovamento non poteva che essere il PD di Serino”, si legge sulla pagina ufficiale del comitato.
Della partita inoltre dovrebbe essere Rocco Manzo. Ex mastelliano, lo scorso gennaio aveva costituito in Consiglio comunale il gruppo autonomo “Noi con Salvini”. Per il partito che nel Meridione sostiene il segretario della Lega Nord, Manzo è anche l’attuale responsabile provinciale Enti Locali e non si esclude che possa scendere in campo come candidato a sindaco di Serino. Qualche settimana fa infatti in paese erano comparsi manifesti che invocavano il cambiamento a firma proprio di Manzo e di Nando De Feo, esponente del movimento riconducibile all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, “Riva destra”.
La quarta lista potrebbe infine nascere dalla trasformazione in progetto politico dell’esperienza comune vissuta in Consiglio dall’ex vicesindaco Luigi De Filippis e da Raffaele Ingino. I due decisero nel novembre 2014 di lasciare la maggioranza di De Feo e potrebbero mettere in piedi una lista che, raccogliendo esponenti della società civile e qualche scontento, farebbe da vero contraltare alla proposta di Pelosi.