“Dalle verifiche effettuate presso la Cassa Edile emerge che il lavoratore risulta dipendente dell’impresa appaltatrice e non dell’impresa esecutrice dei lavori, a tale scopo richiediamo tutti gli accertamenti volti a chiarire la condizione e l’inquadramento del lavoratore scomparso“.
Così Vincenzo Petruzziello e Antonio Di Capua della Cgil. “Ribadiamo che il sindacato si costituirà parte civile in un eventuale processo. La Cgil e la Fillea, fanno appello alla sensibilità del Prefetto di Avellino richiedendo la convocazione immediata del tavolo, (a suo tempo costituito) per discutere dello stato e delle condizioni del lavoro e della sicurezza nella nostra Provincia. Nella nostra provincia non è consentito a nessuno di abbassare la guardia su questi temi, e la tragedia di Montella richiama a tutti all’impegno ed alla responsabilità, da parte nostra continueremo giorno dopo giorno ad attenzionare e denunciare le anomalie ed anche le eventuali responsabilità”.
La nota del sindacato arriva dopo la morte di Raffaele Musto, l’uomo morto per asfissia da schiacciamento in un cantiere di Montella. Il 50 enne era di Contrada, lascia la moglie e due figli. A ucciderlo circa quattro metri di fango e terreno. Non un tubo come inizialmente riportato, ma purtroppo la tragedia è la stessa. Sul posto è arrivato anche il procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo e il medico legale, la dottoressa Piciocchi che eseguirà l’autopsia sul corpo.
Il cantiere di contrada Baruso, nell’area Pip di Montella, è ora sotto sequestro.