La montagna e lo sfruttamento in varie forme dei boschi al centro della strategia di sviluppo dell’Alta Irpinia per i prossimi anni. Con l’azienda forestale, che nei prossimi mesi dovrà nascere mettendo insieme Comuni e soggetti privati, i sindaci altirpini proveranno a rilanciare l’economia e l’occupazione dell’area. Punteranno anche su altro, come il turismo e la rete museale, oppure sulla zootecnia. Ma è alla montagna, alle foreste in particolare, che il territorio con all’interno un pezzo importante di Monti Picentini guarda con interesse per capire come utilizzare al meglio una risorsa ad oggi poco valorizzata.
Saranno sempre i sindaci ad avere l’ultima parola sulle cose da fare con il loro patrimonio forestale, concetto ribadito più volte nel corso delle riunioni, ma un ruolo forte nella vicenda ha già e avrà ancora di più in futuro la Fondazione Montagne Italia, che in questi mesi sta sedendo al tavolo del Progetto Pilota attraverso il direttore scientifico Luca Lo Bianco. Nata nel 2014, la Fondazione è una sorta di braccio operativo di FEDERBIM (Federazione Italiana dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano) ed UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), uno strumento di azione più snello alla luce della forma giuridica adottata.
Si legge nei documenti ufficiali che “è stata costituita per rappresentare e curare gli interessi delle comunità di montagna sia a livello istituzionale che sociale ed economico” con “l’obiettivo strategico di contribuire alla realizzazione sul territorio nazionale di Green Communities, comunità sostenibili in grado di valorizzare le proprie risorse, sul risparmio di risorse naturali ed energia e sulla riduzione degli sprechi, il riutilizzo e riciclo delle materie”.
Dal 2016 la Fondazione pubblica annualmente il Rapporto Montagne Italia, avvalendosi di partner come Fondazione Cariplo, Enel ed Edison (i cui loghi campeggiano sulla homepage del sito). Il presidente è il piemontese Enrico Borghi, personaggio già noto all’Alta Irpinia. Nel luglio 2016 infatti fu nominato consigliere speciale del sottosegretario Claudio De Vincenti, con funzioni di coordinamento in fase attuativa proprio della Strategia Nazionale delle Aree Interne di cui il Progetto pilota Alta Irpinia fa parte. Parlamentare del Partito Democratico già iscritto alla Democrazia cristiana, Borghi è sindaco di Vogogna (Verbanio Cusio Ossola) dal 2009 e fino a tre mesi fa era anche presidente nazionale UNCEM.
A Nusco e dintorni il deputato lo abbiamo visto in più di un’occasione nella fase di scrittura della strategia dell’area pilota, accanto a Ciriaco De Mita ma pure seduto (accadde al Goleto) accanto ai cosiddetti dissidenti, quei sindaci e riferimenti istituzionali che soprattutto tra la fine del 2016 e per tutto il 2017 hanno criticato le posizioni del sindaco nuscano.
In Alta Irpinia la sua Fondazione è stata scelta dai sindaci come capofila del partenariato pubblico-privato alla base della nascita dell’azienda forestale e in questi giorni ha gestito la raccolta delle manifestazioni di interesse dei privati. Dopo aver risposto a un apposito bando Psr della Regione Campania, gestirà anche le fasi successive, di raccordo e assistenza tecnica tra Comuni e privati. Il processo sarà lungo, ma entro novembre qualcosa inizierà a concretizzarsi. In ballo per adesso ci sono 200mila euro: sono risorse che andranno a tecnici, a partire dal Responsabile unico del procedimento (il Rup). Sul sito della Fondazione è presente l’avviso per l’individuazione di questa figura che avrà un incarico di durata biennale. In futuro per la realizzazione dell’azienda forestale saranno ben altre le cifre da amministrare.