“Una grande finanziaria per le aree interne che, allargando la copertura a tutte le aree selezionate nella Strategia nazionale Aree Interne, riconosce l’enorme lavoro effettuato in questi anni dalle compagini territoriali accompagnate dalle istituzioni nazionali e dalle Regioni. La sperimentazione delle prime aree è andata bene, i Sindaci hanno lavorato con impegno e tutte le Aree Pilota hanno costruito un percorso strategico e stanno entrando gradualmente in piena attuazione”. Così parlava qualche giorno fa Sabrina Lucatelli, coordinatrice della Strategia, a proposito dell’inserimento nella legge di Bilancio nazionale 2018 di oltre 90 milioni di euro per la continuazione e il completamento del progetto che consentiranno di estendere ad altre 24 aree del Paese i benefici della sperimentazione.
In Alta Irpinia come stiamo messi? L’ultimo incontro ufficiale di cui le cronache hanno dato riscontro risale allo scorso novembre e la discussione fu assorbita quasi per intero dal duro scontro tra il presidente della Città dell’Alta Irpinia Ciriaco De Mita e la collega sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole. Si discuteva di sanità, con la polemica tra primi cittadini dei Comuni ospitanti strutture ospedaliere e direzione generale dell’Asl Avellino sull’atto aziendale che andava a innestarsi su frizioni da tempo sedimentate all’interno dell’assemblea dei 25 altirpini. Finì male, nel senso che la prima cittadina santangiolese abbandonò la riunione e il sindaco di Nusco non pronunciò certo parole al miele nei suoi confronti.
Poi venne in Alta Irpinia Enrico Borghi, il consigliere del Governo per la SNAI. Era il 23 novembre e a Teora, in occasione dell’anniversario del terremoto, presentò il suo libro “Piccole Italie”. Ma sul fronte Progetto Pilota il dibattito si rivelò abbastanza sterile quanto ad annunci, notizie e novità. Quindici giorni dopo la nomina da parte dell’Asl Avellino dei Rup (cioè dei responsabili del procedimento) per i lavori da fare all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi e alla struttura polivalente per la salute di Bisaccia. Lavori previsti proprio in ambito Progetto Pilota. Se altro di concreto è stato fatto, se come dichiarava la Lucatelli la strategia sta gradualmente entrando in azione, la stampa al momento non ne ha potuto dare conto e le festività natalizie hanno distolto lo sguardo dall’argomento, complice pure la chiusura anticipata della legislatura e il valzer interno ai partiti e alle coalizioni per la definizione delle candidature.
Nei prossimi mesi l’Alta Irpinia del Progetto Pilota dovrà fare i conti con le elezioni Politiche che, per effetto del Rosatellum, attribuiranno nuovamente peso in termini elettorali a questo spicchio di territorio all’interno del risuscitato collegio di Ariano (che comprende appunto i comuni altirpini oltre all’Ufita, e a pezzetti di Sannio e della valle del Sele). Le alleanze che vanno delineandosi mettono in crisi alcuni cliché polemici che hanno animato i resoconti giornalistici degli ultimi anni e che vedevano parti del Partito Democratico fare sponda comune con altre forze politiche contro l’egemonia nuscana. Poi sarà la volta delle Amministrative e sono davvero tante le partite da giocare nel perimetro altirpino: da Sant’Angelo dei Lombardi a Conza, da Bagnoli a Caposele, da Cairano a Rocca San Felice e Aquilonia. La geografia politica dell’area dei 25 potrebbe cambiare in maniera interessante con ben sette Comuni al voto. Parliamo di paesi i cui sindaci si sono ritrovati protagonisti del fronte del dissenso interno alla linea De Mita e di altri che invece vengono annoverati tra i più fedeli collaboratori del presidente della Città Alta Irpinia. Tutto ciò influenzerà inevitabilmente il percorso del Progetto Pilota che il prossimo 23 gennaio spegnerà ufficialmente la terza candelina senza aver ancora inciso nel concreto sulle vite e l’organizzazione dei servizi di mobilità, sanità e scuola.