Tra l’attentato di Istanbul e il rituale delle news di fine e inizio anno, la notizia della soppressione del Corpo Forestale dello Stato è passata un po’ sottotraccia. C’è stato un tentativo di “salvare” la collocazione di 7000 uomini. Si sono mossi sindacati e associazioni ambientaliste. Ma alla fine, come si dice, “dura lex sed lex”. I settemila ormai ex-forestali confluiranno per la stragrande maggioranza nell’Arma dei Carabinieri. Saranno non più civili ma militari. E all’interno dell’Arma è stato già istituito il “Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri”. Una parte residua lavorerà nei Vigili del Fuoco e pochi altri tra Polizia e Guardia di Finanza.
Si tratta di un cambiamento che potrebbe avere effetti rilevanti soprattutto in territori come quello irpino, dove il Corpo ha sempre svolto un ruolo di particolare rilievo. In provincia di Avellino ha condotto un’azione di primo piano soprattutto nella tutela del patrimonio boschivo e nella tutela dei corsi d’acqua. Solo per ricordare episodi recenti, parliamo di una massiccia azione di difesa del fiume Sele: in molti casi in stretta collaborazione con i cittadini. Medesima attenzione sul torrente Solofrana e sul fiume Ofanto. In generale numerosissime operazioni per reprimere gli sversamenti illeciti di piccole e grandi aziende. Sul fronte degli incendi la Forestale si mise in evidenza per l’individuazione di piromani in Alta Irpinia, anche con l’uso di strumenti tecnologici. Supporto importante per la Procura di Avellino per la vicenda elettrodotto e nel sequestro di impianti di minieolico. Gli agenti si sono distinti nel contrasto all’abusivismo edilizio, nelle attività di ricerca di persone disperse nei boschi. Nella protezione della fauna.
Naturale che gli ambientalisti abbiano vivamente protestato in tutta Italia alla notizia della soppressione. Il Corpo è soppresso, vero. Ma uomini e donne restano e andranno ad affiancare i Carabinieri, anche in provincia di Avellino. Il che potrebbe essere molto positivo. Nelle varie stazioni gli uomini dell’Arma non son molti e pur non dovendo affrontare quotidianamente fenomeni violenti di criminalità, sono chiamati a coprire territori sconfinati e particolari: paesi, campagne, boschi, montagne. Magari con l’arrivo dei nuovi colleghi specializzati le competenze si potrebbero dividere in maniera ottimale e il sistema di protezione potrebbe migliorare. C’è un’emergenza furti che in molte zone della provincia è ormai all’ordine del giorno. Soprattutto in Alta Irpinia Carabinieri e Polizia hanno un territorio immenso da controllare e per tutte le tipologie di reato (un esempio è l’operazione Eolo che ha dato una batosta al racket dell’eolico). Restiamo in attesa della riorganizzazione definitiva. Ma nel frattempo inviamo un doveroso “grazie” alle donne e agli uomini del Corpo Forestale dello Stato che hanno operato in provincia di Avellino.