Quattro anni in cui Calitri, dopo il grande boom turistico legato al centro storico e agli stranieri, non ha compiuto il salto di qualità decisivo. Nelle ultime due estati c’è stato lo Sponz Fest di Capossela, è vero. Ma la crisi morde sempre, l’area industriale non è in salute e la Fiera non è decollata. In tutto questo contesto l’ombra dei veleni nell’area industriale non è scomparsa. Per questi e altri motivi strettamente politici, l’esperienza di un sindaco Udc con maggioranza Pd si è conclusa con la sfiducia ad Antonio Rubinetti e il voto anticipato. In realtà, vedendo la questione da un altro punto di vista, proprio le disarmonie di quella maggioranza sembrano aver creato un brutto clima per un rilancio.
Tornando alla questione ambientale il caso della ex Palcitric ha generato un embrione di lista. Una possibile formazione che oggi vede in Michele Di Maio (Legambiente) il protagonista e probabile candidato. Formazione strettamente civica.
L’ex primo cittadino sembra invece aver trovato l’intesa con l’avversario (ma collega di partito in casa Udc) Giuseppe Di Milia. Tuttavia in casa centrodestra si muove anche un avvocato, Donato Frasca, che avrebbe l’appoggio di molti. Intesa tra i due gruppi? Probabile anche questa ipotesi.
E poi il Pd, che non dovrebbe schierare alcuni uscenti di peso (Di Guglielmo o Pacia) e che vede del coordinatore dem il candidato alla carica di sindaco. Vicino anche l’accordo con Sel.
E allora quattro liste in campo per il momento. Ma a Calitri scommettono in una riduzione a tre. Una campagna elettorale che si prevede spumeggiante. Sarebbe la più varia degli ultimi anni, caratterizzati da scontri a due.