“Torna in Irpinia Vincenzo De Luca”. Questa frase negli ultimi due anni l’abbiamo scritta già diverse volte e nonostante questo, che il governatore della Campania venga in provincia di Avellino, o magari ancora più precisamente in Alta Irpinia, continua a fare notizia. Si tratta pur sempre della più alta carica istituzionale regionale che decide di fare visita a un borgo desantissiano (è accaduto lo scorso marzo a Morra) o all’area Pip di un piccolo comune del cratere (accadrà mercoledì a Teora). Oppure di fare tappa in una fabbrica o un carcere altirpino.
Attenzioni verso il territorio più a est della Campania che per un quinquennio, dal 2010 al 2015, avevamo dimenticato. “Forfait di Caldoro” era stato il titolo più gettonato durante il lustro di governo regionale targato centrodestra. Più volte l’ex presidente della Regione Campania non si era presentato, che si trattasse di eventi organizzati nel capoluogo o di iniziative sollecitate dai comuni più marginali. Lo vedemmo riapparire dalle nostre parti soltanto durante la coda della sua esperienza a Palazzo Santa Lucia, in tempo di trattative sull’asse Napoli-Nusco alla corte di Ciriaco De Mita. E fu chiaro a tutti il significato di quelle presenze, ben distanti dal voler toccare con mano i problemi o le esigenze della comunità altirpina.
L’inversione di tendenza quindi oggi è evidente. De Luca, per tornare alla notizia più d’attualità, il prossimo 2 agosto sarà a Teora alle 18.00 per l’inaugurazione della nuova area Pip: uno spazio già assegnato a specifiche attività e che si candida a essere tutt’altro che l’ennesima cattedrale nel deserto. Più tardi, alle 20.30, stando al cartellone dell’amministrazione locale dovrebbe andare a Sant’Andrea di Conza per un incontro istituzionale e culturale allo stesso tempo, una sorta di pre-apertura della Rassegna teatrale. Sindaci entusiasti e lusingati per la sua presenza, neanche a dirlo. Il rischio che corre il governatore però è che le sue frequenti incursioni in Irpinia facciano perdere valore ai suoi annunci.
Ben venga la riapertura della Avellino-Rocchetta e il lavoro che si sta mettendo in campo per attivare un’offerta turistica ad essa correlata. Ben vengano i 200 milioni del Progetto Pilota, che andranno a sostenere alcuni interventi su strade dell’area o a finanziare attività nelle scuole e in agricoltura, tra le altre cose. Ben vengano le migliaia di euro destinate a eventi culturali e al turismo in Alta Irpinia. Ben vengano altre “piccole” attenzioni e la vicinanza anche fisica di Napoli alla provincia di Avellino. Ma sul fronte lavoro da queste parti poco o nulla è cambiato in questi due anni e giovani e adulti continuano a partire. La rivoluzione richiede tempo e genera effetti nel lungo termine. De Luca continui pure a venire in Alta Irpinia tutte le settimane, ma venga a controllare se le cose procedono, non soltanto a ricordarci ciò che ha intenzione di fare.