“Oggi il nostro nemico è il carbone”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi agli Stati generali del clima riuniti a Parigi. “Alcune scelte fatte in passato hanno portato paradossalmente a un aumento dell’impiego di carbone”, ha sottolineato. “Fra 40 o 50 anni avremo bisogno di andare ben oltre la lotta contro il carbone, ma per arrivarci dobbiamo essere capaci anche di dire le cose come stanno, cioè che le rinnovabili da sole non bastano” e che “da qui a domani mattina non finisce né il petrolio né il gas”.
“So che tra molti di voi ci sono perplessità per alcune norme che sono contenute nello Sblocca Italia – ha aggiunto rivolgendosi a quanti avevano affisso lo striscione “No oil” – Io non ci giro intorno, so che è tema delicato. Poi si può discutere di singole vicende slegate le une dalle altre, quello che però è fondamentale è che ci sia la capacità di prendere atto di un dato di realtà, e cioè che oggi il nostro nemico è il carbone”.
Parole che sicuramente faranno discutere anche qui in Irpinia interessata da progetti di ricerca dell’oro nero. Tutti contrari o quasi nei partiti alle trivellazioni, ma bisognerà fare la voce grossa sul punto contro Roma.