E’ esecutiva da ieri pomeriggio l’ordinanza del GIP del Tribunale di Napoli, che ha accolto la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, di arresto di Biagio Cava. Il 60enne di Quindici è accusato di omicidio e di detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo mafioso. In particolare Cava è ritenuto il mandante dell’agguato ai danni di Antonio e Francesco Graziano, avvenuto a San Paolo Bel Sito nel giugno del 2004 e collegato alla faida tra i due clan. Secondo i magistrati il duplice omicidio infatti fu una risposta del clan Cava alla cosiddetta strage delle donne avvenuta nel 2002 e nella quale, per mano dei Graziano, persero la vita una figlia, la sorella e la cognata di Biagio Cava, mentre un’altra figlia rimase paraplegica.
L’agguato fu portato a termine mentre le due vittime si stavano recando al supermercato da Antonio Graziano, suocero del boss Adriano Graziano. Due i killer che, a bordo di una motocicletta, muniti di una radio ricetrasmittente ed entrambi armati di due pistole, dopo aver avuto il segnale da un altro complice, intercettarono l’auto e sferrarono l’attacco.
L’esatta ricostruzione dell’agguato è stata possibile grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma soprattutto all’intensa attività investigativa svolta da Personale della Prima Sezione – Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Avellino.
Cava sta già scontando la pena di anni 30 di reclusione per associazione camorristica, estorsione, tentato omicidio, intestazione fittizia di beni e altro.