“Siamo preoccupati per quella che chiamano la fase 2, dovremo reinventare il modello di paese, almeno finché non ci sarà un vaccino. Lioni è una cittadina con scuole da mille studenti. È un paese commerciale e artigianale, le famose mille partite iva. Bisognerà rimettere in piedi le cose“. A parlare è Yuri Gioino, sindaco di Lioni, nel corso di un meeting virtuale organizzato dal Centro Studi Giuridici ed Economici dell’Impresa Alta Irpinia.
“Teniamo alta l’attenzione e manteniamo il contatto tra noi per formulare proposte“, dice il presidente Raffaele Capasso. Tra le proposte, dopo una prima fase di emergenza sanitaria, rientra quella che proprio i Comuni attraverso Anci hanno avanzato al Governo. “Sospendere la quota capitale dei mutui accesi presso Cassa Depositi e prestiti. Non abbiamo rivendicato disponibilità economiche. Speriamo che il Governo ci dai risposte“, continua Gioino.
Dai dati forniti da Luca Spampinato, nel corso del confronto, la riduzione del Pil prevista da Bankitalia si assesta intorno al 5%. Nella bozza del Def si parla di -8% del Pil e deficit al 10,3% del Pil. Nel 2021 il Pil invece potrebbe registrare una crescita del +4.7%. Ma diminuiscono le entrate per i Comuni. Nel mese di marzo -53% per entrate tributarie e -22% per le entrate tariffarie. Guardando ai soli conti del Comune di Lioni si prevedono entrate in meno per l’Imu di un milione di euro che significa difficoltà a erogare servizi come pubblica illuminazione e raccolta rifiuti.
“Capiamo che le attività sono chiuse“, sottolinea però la fascia tricolore lionese prima di spiegare pure che in paese ci sono state “92 persone in isolamento volontario domiciliare dall’inizio dell’emergenza, perché rientrati da altre zone d’Italia o dall’estero, ma pure perché venuti a contatto diretto o indiretto con positivi. Attualmente ce ne sono 32. E se finora abbiamo avuto zero contagi lo dobbiamo anche al lavoro straordinario delle forze di polizia e delle associazioni di volontariato che ad esempio hanno garantito la consegna di beni di prima necessità a chi è in isolamento“.
Della discussione anche il presidente di Confartigianato Ettore Mocella e il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Marco Marandino. “Abbiamo pensato a una sovvenzione per piccole attività commerciali utile a coprire il 50% dei costi di disinfezione dei locali“. Ma il suo è soprattutto il paese dell’ospedale Criscuoli, l’unico dell’Alta Irpinia. “Stiamo ragionando con gli altri sindaci molto di telemedicina – dice -. Per il nostro territorio è fondamentale. La popolazione è sempre più anziana. Fondamentale è portare la medicina a domicilio. L’ospedalizzazione massiccia ha moltiplicato il contagio in alcune regioni. La telemedicina può aiutare la gestione dell’emergenza ed è utilissima nell’ordinario“.
“Tutti i modelli predittivi tengono conto sia del deficit del PIL che del numero dei decessi. Il modello migliore, che comunque non assicura un tasso di letalità pari a 0 ma che consente al PIL italiano una perdita ragionevole e un R0 al di sotto di 1, è quello basato sulla combinazione età non troppo avanzata e lavori con rischio medio-basso. Una politica del liberi tutti rischierebbe di farci ripiombare in 20 giorni nella fase 1 con un numero di morti molto elevato”, aggiunge il pneumologo Biagio Campana della Fondazione Don Gnocchi. Chiosa il parroco di Lioni, Don Tarcisio Gambalonga: “Bisogna per far girare la mente, e le potenzialità che abbiamo sempre detto di avere in Irpinia forse sarebbe il caso di metterle in campo“. Una sfida non di poco conto.