Circa trenta minuti. E’ il tempo impiegato da un’ambulanza per raggiungere un infartuato. Si muore così in Alta Irpinia, anche perché l’ambulanza che poteva intervenire prima era diretta ad Avellino per un altro codice rosso. E’ successo a Guardia Lombardi, durante una festa a Santa Maria dei Manganelli.
Un uomo, Gaetano il nome, viene colpito da infarto. Allertato il mezzo con medico a bordo di Sant’Angelo dei Lombardi. Ma il mezzo è indisponibile per arrivare da Gaetano: l’autista corre verso il capoluogo, altra emergenza. Allora si chiama il soccorso da Montella, mentre la Croce rossa e un infermiere, Vito Luongo, fanno il possibile per stabilizzare il 55enne.
Montella però non è dietro l’angolo. Trenta chilometri separano la città della castagna dai boschi di Guardia. “Ci abbiamo messo 27 minuti per raggiungere il posto – dicono dalla Misericordia -. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Ci sono i chilometri, una strada chiusa. Non sappiamo se l’uomo poteva essere salvato, sicuramente non è usuale arrivare in quella contrada per un intervento“.
“La vertenza sulla sanità non si è chiusa”, dice Gabriele Lucido della Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi. “Rinnovo il mio appello alle Istituzioni perché da quello che sappiamo sono a rischio le postazioni del 118. Avevamo già vinto la battaglia per conservarle, parliamo dell’epoca Florio. Ora ci risiamo“.
L’impressione è sempre la stessa. I calcoli ragionieristici si dimostrano inefficaci in un territorio vasto e poco densamente abitato come l’Alta Irpinia. A nulla valgono le tabelle, le eli-ambulanze. Qui si rischia di morire più che altrove. Sul punto di far ripartire la vertenza i sindaci. Come Rosanna Repole per Sant’Angelo dei Lombardi. O il neo sindaco di Guardia, Antonio Gentile. Richiesta unanime: “Potenziare i servizi”.
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