La sensazione diffusa in paese è che quest’anno, all’ombra del castello ducale di Bisaccia, si consumerà un’aspra campagna elettorale. Certamente si discuterà di edilizia scolastica e sicurezza, temi che già in queste settimane stanno tenendo banco sui social dopo l’ordinanza di chiusura di un plesso scolastico e lo spostamento entro fine mese degli alunni in un’altra struttura, con relative polemiche.
Dopo cinque anni alla guida della cittadina, l’uscente Marcello Arminio si ripresenterà al giudizio degli elettori per tentare il secondo mandato. Nei mesi scorsi si era profilato un suo passo indietro, dovuto a problemi di salute che il primo cittadino ha superato. Sarà quindi della partita così come buona parte della sua compagine. Previsti al massimo uno-due innesti, che tuttavia non dovrebbero sconvolgere i valori in campo. Il progetto degli uscenti è ormai già in fase avanzata: si starebbe discutendo del ruolo di vicesindaco. In dubbio, in caso di successo, la riconferma nella stessa casella dell’attuale numero due, Franchino Tartaglia.
Esattamente come cinque anni fa ad Arminio dovrebbe contrapporsi una lista di ispirazione di centrosinistra. Fuori dai giochi, per motivazioni personali, l’ex sindaco Salvatore Frullone. Il medico dovrebbe non candidarsi, neppure come semplice consigliere. Il circolo locale del Partito democratico ha quindi affidato al segretario Pasquale Gallicchio un mandato esplorativo allo scopo di sondare gli umori e organizzare, proprio attorno al suo nome, una proposta alternativa agli uscenti. Ma per poter aspirare alla vittoria lo scrittore dovrebbe catalizzare sulla sua figura un consenso molto più ampio di quello dei democrat bisaccesi. Alle ultime Amministrative lo scranno più alto del Consiglio comunale venne assegnato con sole 68 preferenze di scarto.
A cosa farà Gallicchio guarda anche Donato Cela, che nel corso di un’assemblea pubblica ha annunciato di voler attendere le mosse dei dem. Sembrerebbe essere priva di fondamento, invece, l’ipotesi di una discesa in campo del paesologo Franco Arminio. Attivo nelle scorse settimane pure il gruppo dei filo cinquestelle, che hanno tenuto una serie di riunioni salvo poi fermare le operazioni. In ogni caso la loro presenza nell’agone elettorale non dovrebbe avvenire col simbolo del M5S. Non si esclude infine la possibilità di una terza lista, come nel 2014. A ispirarla potrebbe essere nuovamente l’ambientalista Davide Trivelli, che sulla questione dell’edilizia scolastica si è fatto notare per un certo attivismo.
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