Ammontano a oltre 10mila euro i danni provocati dall’esplosione di Lacedonia. Un ordigno è esploso, l’altro è stato disinnescato dai reparti specializzati. Non erano bombe confezionate per creare danni a persone. Ma si tratta molto probabilmente di un avvertimento. La deflagrazione di lunedì pomeriggio si è verificata alla stazione dell’energia elettrica, che collega un parco eolico al circuito pubblico. Dunque non era una delle fabbriche dell’area industriale l’obiettivo di chi ha piazzato gli ordigni.
L’artifizio è stato infatti ritrovato nella zona Asi accanto ad una cassetta dell’Enel, disinnescato dai Carabinieri. Non risultano interruzioni di energia elettrica. Collegamenti con altri episodi? Su questo non ci sarebbe al momento alcuna certezza. Ma si sa che la zona è interessata da mesi da avvertimenti di vario genere: incendi di mezzi o danneggiamenti di impianti anche con colpi di arma da fuoco. Ma da quello che emerge, ed è il dato più significativo, i problemi non sembrano riguardare nuovi impianti da costruire. Si attacca “l’esistente”: forse per gli affari legati alla gestione o alla manutenzione. Messa così, il quadro non sarebbe meno inquietante. Con una moratoria puoi infatti bloccare la costruzione di nuovi parchi. E su quelli che già ci sono?