In seguito all’apertura del centro autismo di Sant’Angelo dei Lombardi, presso l’ospedale “Criscuoli-Frieri”, riceviamo la nota di Tiziana Amatucci di Angsa Avellino.
“Angsa Campania ritiene che sia importante realizzare strutture specializzate specie in quei territori delle aree interne che per loro conformazione hanno maggiori problemi di accessibilità, ma che sia ancor più fondamentale strutturare il territorio in forma di servizi adeguati alle Persone con Autismo lungo tutto l’arco della loro vita ed in ogni contesto sociale, a partire da quello scolastico, fino al sanitario ed al sociale. Avere un edificio è come avere una cornice senza quadro.
Alle Persone con autismo servono:
– programmi particolarizzati per ogni individuo, ogni persona è diversa dall’altra, ancor più le persone con autismo. Ad ognuno vanno riconosciuti adeguati numeri di ore di assistenza, abilitazione e riabilitazione calibrati su obiettivi verificabili e quantificabili ( non si diventa maggiorenni a 18 anni)
– equipe multidisciplinari e territoriale di medici NPIA e medici specializzati, tecnici della materia, psicologi etc. che possano garantire la corretta pianificazione dei programmi di vita per ciascuna persona, in accordo con le famiglie che sono i primi prestatori di cura e in collaborazione con parti terze, ad esempio rappresentanti di associazioni o enti di terzo settore, non erogatori di servizi e quindi non in potenziali conflitti di interesse, che siano auditor dei programmi e garanti del loro rispetto: la figura di advocacy tutor della persona con autismo.
– operatori specializzati, anche multidisciplinari, ma che formati adeguatamente siano remunerati altrettanto adeguatamente,
servizi dedicati con percorsi strutturati nei diversi ambiti sociali e sanitari cure mediche specializzate che coprano tutti gli ambiti di cura: odontoiatria, oculistica, otorinolaringoiatra, ginecologia etc.
Non si guarisce a 12 anni o a 18 anni, ma ora si sparisce. Le cure e la riabilitazione devono essere costantemente erogate in tutta la vita, vanno calibrate ed adeguate in relazione ai livelli di autonomia raggiungibili e raggiunti, ribadiamo ogni persona con autismo è diversa dall’altra. Questa è evidence based guideline in ogni studio nazionale ed internazionale.
Occorre una pianificazione integrata dei servizi che vada a coprire ciascun ambiente e che per tale motivo sia strutturata a livello locale e di prossimità, ma che sia pianificata e monitorata a livello regionale.
Solo in questo modo si potranno garantire uguali diritti alle Persone con Autismo almeno sul territorio regionale e su quello nazionale.
La nostra regione può essere guida in un approccio integrato alla Persona con autismo con la cura e l’attenzione ai suoi bisogni ed all’abilitazione alle sue autonomie, solo questa strada potrà garantire non solo l’inclusione delle persone con Autismo, ma soprattutto una società autisticamente sostenibile in cui i disabili siano semplicemente persone, che adeguatamente sostenute possano vivere una vita autonoma come ciascuno di noi. Solo così potremo completare il quadro della persona con autismo e ornarlo anche la cornice più bella”.