Dalla collaborazione tra Comune di Lioni e dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Salerno nascerà il nuovo Piano urbanistico comunale. L’iter, avviato pre-covid, arriva ora alla fase partecipata di ascolto e confronto con categorie e associazioni. Primo appuntamento oggi pomeriggio trasmesso in streaming sui social. Il sindaco Yuri Gioino dice: “Proveremo a risolvere problemi urbanistici, frutto dei limiti dell’intervento pubblico di 40 anni fa, e a individuare prospettive di sviluppo per il territorio. Grazie ai tecnici locali che hanno finora affiancato il gruppo di lavoro dell’università”.
Entro il 31 marzo si dovrà concludere la fase di ascolto sul preliminare di piano, a fine giugno un secondo step e l’approvazione dovrà arrivare entro il 31 dicembre 2021.“Questa è una cornice generale, migliorabile. Sappiamo che le aspettative sono tante, ma siamo ancora in una fase nella quale possiamo recepire le indicazioni che eventualmente verranno fuori”, aggiunge il delegato all’urbanistica Salvatore Ruggiero.
Si parte dai macro obiettivi illustrati dal responsabile scientifico del piano, Roberto Gerundo. Patrimonio edilizio diffuso, la stazione ferroviaria come nodo di interconnessione strategico, le aree di sedime del centro storico dalle quali nascerà un memoriale del terremoto. E ancora: utilizzo del credito edilizio, sviluppo integrato e sostenibile, rifunzionalizzazione della fascia fluviale. Sul sito www.puclioni.it saranno caricati tutti i materiali utili ad approfondire.
“Il progetto borgo 4.0, che rappresenta un’eccellenza assoluta di livello europeo – spiega Gerundo – darà una prospettiva di rilancio al territorio, segnato anch’esso come tutte le aree interne dallo spopolamento”. Il riferimento è alla sperimentazione firmata Paolo Scudieri dell’auto senza conducente, che coinvolgerà centri di ricerca e aziende. Intanto però a Lioni fino al 2008 il numero degli abitanti è cresciuto, dal 2011 ha iniziato a scendere e soltanto negli ultimi quattro anni si è registrata una sostanziale stasi. Inevitabili le ricadute sull’edilizia residenziale. “Negli ultimi 10 anni – continua l’esperto di pianificazione – è mancato totalmente il mercato delle case. Le aree previste dieci anni fa con l’ultima variante al Puc sono state utilizzate per il 3%, eppure i cittadini hanno pagato l’Imu. Per le attività produttive l’utilizzo è stato del 14%, un po’ meglio. Ma ci sono 1204 abitazioni vuote, due terzi delle quali nel centro abitato; altre 25 sono occupate da non residenti”.
Di qui la necessità di bilanciare meglio le aree per i servizi, l’edilizia e la produttività, anche in chiave turistica con la creazione di un percorso naturalistico e un centro di aggregazione ambientale vicino alla stazione. “Per la Provincia (il Puc deve essere coerente con le indicazioni del piano territoriale di coordinamento provinciale, ndr) in base alle dinamiche demografiche qui non ci può stare crescita edilizia. Dovremo batterci per ottenere una modifica e secondo le nostre stime si può ragionare di 330 alloggi”, aggiunge il docente salernitano.
LE SCELTE
Lo scorso dicembre il Comune di Lioni ha preso atto del preliminare di Puc. Diverse le scelte contenute al suo interno: il recupero delle abitazioni non occupate, nell’intento di reinserirle in parte nel mercato residenziale e parzialmente in quello produttivo (commerciale e turistico); l’integrazione dell’offerta turistica di tipo alberghiero-ristorativa nelle aree produttive e agricole; la realizzazione di un polo sportivo-ricreativo che costituisca un punto di riferimento non soltanto per la cittadinanza del luogo, a ridosso della parte meridionale del centro storico. Inoltre, si prevede di favorire la costruzione di infrastrutture verdi e maggiore attenzione alle colture di pregio, ma pure il recupero in termini di funzionalità e di qualità ambientale dell’area di cava promuovendo programmi di recupero, restauro del paesaggio e ricomposizione ambientale. Per quanto riguarda la mobilità, si punta a sistemare un nodo a nord dell’ambito produttivo e a potenziare il tratto a ovest dell’area PIP, per decongestionare il traffico veicolare, così come a migliorare la SP368 che collega Lioni a Laceno.
IL MEMORIALE DEL TERREMOTO
“Un memoriale diffuso, unico esempio in Europa – definisce il progetto l’architetto Luigi Centola del master Nib Salerno -. Avrà un forte significato simbolico e sarà occasione di emozione e di trasmissione storica ai più giovani. Ci saranno 2914 pietre d’inciampo, tante quante furono le vittime. Sarà lungo 2914 metri, terrà insieme 40 paesi e darà luogo a 15 stanze nelle quali costruire eventi”. Il progetto sfrutterà la presenza di vuoti urbani, cioè aree di sedime dove in seguito al sisma dell’Ottanta non si è più costruito. Anche in questo caso verranno organizzati incontri con le associazioni e i cittadini per tarare al meglio l’idea sulla specificità lionese e dare vita a un lavoro corale.
LE OSSERVAZIONI DELL’OPPOSIZIONE
Andrea Pezzella, capogruppo di opposizione, dice al delegato Ruggiero: “Dopo una fase iniziale nella quale siamo stati coinvolti nella discussione, apprendiamo ora che l’iter è già andato”. E aggiunge: “C’è un problema con la parte nord del paese, che si è spopolato di attività produttive in questi anni a vantaggio di quella a sud”. Rodolfo Salzarulo, consigliere di minoranza ed ex sindaco, invece sottolinea: “La variante al Puc fu adottata nel 2004 e approvata nel 2011 perché dovemmo lottare a lungo con la Provincia. La crescita antropica di Lioni è dipesa dallo spostamento di abitanti da altri Comuni dell’Alta Irpinia nel periodo 2000-10. Prevedere 300 alloggi a me pare tanto, perché l’edilizia residenziale pubblica ha fatto da disincentivo all’edilizia privata. Sulla nuova destinazione d’uso di alcune aree, vorremmo capire la natura delle scelte”.