Ieri è stata una giornata confusa e convulsa sulle nuove restrizioni in Campania. Giornata caratterizzata da indiscrezioni e anticipazioni, a volte dallo stesso governatore Vincenzo De Luca. Coprifuoco da venerdì, riapertura delle elementari lunedì prossimo, divieto di spostamenti tra province. Sarà così?
Alla fine alcune misure attendono l’ufficializzazione o quantomeno un’integrazione. Sul coprifuoco la materia è molto delicata. De Luca attende un via libera da Roma perché le competenze del governatore non arriverebbero a prevedere limitazioni così pesanti, a meno che non vengano contenute in una cornice nazionale. E infatti, si legge tra le comunicazioni di fine giornata “la Regione ha chiesto al Ministro della Salute di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire dal prossimo fine settimana, sull’intero territorio regionale”. Ha chiesto, non ancora ottenuto. E difatti nell’ultima ordinanza non c’è riferimento alla misura.
La mobilità interprovinciale è un altro nodo. Il divieto di muoversi tra le province della Campania è stato previsto nel provvedimento (ordinanza n.82). Ma i dubbi si stanno sollevando in tutta la Campania. In base all’atto è consentito muoversi fuori dalla Campania e non all’interno, e già questo suscita perplessità. Poi si aspettano integrazioni, anche se la linea è quella di un’autocertificazione che provi le esigenze di lavoro, studio, salute. E le comprovate regioni familiari. Qui dunque non si capisce se sia consentita o meno una visita di cortesia a parenti. Per non parlare degli affetti, stabili o meno. Torna insomma il dilemma o il paradosso dei fidanzati. Un baianese potrà andare dalla sua ragazza a Nola? Una caposelese potrà recarsi a Oliveto Citra dall’amato? E gli “altri motivi di urgente necessità”, come scritto nell’ordinanza, quali sono? Tutto a discrezione di chi controlla l’automobilista? Per non parlare dei problemi che potrebbero profilarsi in zone divise tra più province, vedi la Valle Caudina.
Poi c’è la scuola. Ieri nella sua visita all’Ospedale del Mare di Napoli, De Luca sembrava possibilista sulla riapertura delle elementari lunedì 26 ottobre. A leggere l’ordinanza il ritorno in classe non sembra così certo. “Salva ogni ulteriore determinazione in conseguenza dell’andamento della situazione epidemiologica quotidianamente rilevata – fa sapere la Regione – con decorrenza dal 21 ottobre e fino al 31 ottobre 2020 è confermata la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primaria e secondaria, fatta eccezione per lo svolgimento delle attività destinate agli alunni con disabilità ovvero con disturbi dello spettro autistico, il cui svolgimento in presenza è consentito, previa valutazione delle specifiche condizioni di contesto da parte dell’Istituto scolastico.
E’ dato mandato all’Unità di crisi regionale del costante monitoraggio e valutazione della situazione dei contagi sviluppatisi sul territorio in ambito scolastico e dei relativi casi connessi a “contatti stretti”, al fine dell’eventuale riapertura della attività in presenza della scuola primaria a decorrere dal 26 ottobre 2020”.