“Lunedì sarò in Assemblea, ma non mi ricandiderò”. Il numero uno di Alto Calore Servizi, Lello De Stefano, ha annunciato questa mattina, nella sala riunioni dell’ente di Corso Europa, la decisione di non presentarsi ai sindaci per una riconferma ai vertici dell’azienda idrica.
La sua exit strategy, otto mesi prima della scadenza del mandato, prevede un piano triennale per il rilancio di ACS. “Ed è giusto che i miei successori abbiano mandato pieno – ha chiarito il presidente -. In questi anni ho servito la mia terra con dignità e onore, assicurando sempre gli stipendi (proprio stamane è stato firmato il decreto anche per la prima rata della quattordicesima, ndr). Ai successori lascio un piano di ristrutturazione che è un patrimonio”.
Il cda di Alto Calore farà posto, alla luce della legge Madia, a un amministratore unico. Sarà Michelangelo Ciarcia, a capo del Collegio dei Revisori, a traghettare l’ente fino all’elezione del nuovo presidente. Intanto, ieri a Palazzo Santa Lucia il vicegovernatore della Campania Fulvio Bonavitacola, in qualità di assessore all’Ambiente, ha confermato un investimento regionale di 20 milioni di euro all’anno per tre anni, da spendere per opere di ristrutturazione e implementazione della rete acquedottistica.
All’assemblea dei sindaci verrà chiesto di scegliere tra una ricapitalizzazione, l’aggregazione con Gesesa (il gestore sannita) o l’apertura di una gara europea. Debiti per centinaia di milioni di euro, reti fatiscenti: questo il quadro. Il progetto di risanamento sarà presentato lunedì ai sindaci soci dell’ente di Corso Europa.