C’eravamo anche noi negli anni scorsi al Parco fluviale delle sorgenti del Sele o su Piazzale Leonardo a Caposele. C’eravamo anche noi a trascorrere serate in musica con migliaia di giovani arrivati da tutta l’Alta Irpinia e dal salernitano, a cantare i classici del pop, a molleggiare su note reggae, a saltare con le chitarre e i bassi del rock. Ad ascoltare incuriositi brani inediti, a valutare critici performance di giovani musicisti e cantanti.
E sullo sfondo la voce del fiume che scorre, a pochi metri le sorgenti del Sele. Il caldo e l’umidità, l’estate che si affacciava sulla scena in tutta la sua bellezza, tra urla e risate, tra abbracci e birre ghiacciate. Era la Festa della musica di Caposele, appuntamento che in otto edizioni (quest’anno sarebbe stata la nona) è cresciuto al punto da diventare un must per i ragazzi irpini nel mese di giugno. Da evento per caposelesi, a evento per la comunità allargata dell’Alta Irpinia.
Poi il covid e il blocco dei concerti, la regola delle mille presenze massime per eventi all’aperto. Le mascherine e il distanziamento sociale. Ballo vietato. “Quest’anno abbiamo deciso di non organizzare la Festa della musica – dice il presidente dell’omonima associazione Giovanni Viscardi –. Il doveroso rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione avrebbe snaturato l’evento. Il nostro è da sempre un momento di aggregazione per i giovani, vive e si nutre del contatto tra persone, della socialità libera da schemi, del calore umano. Tutto questo ora non sarebbe stato possibile, era davvero complicato da gestire ed è complicato immaginare di poter vivere quest’anno un evento nella normalità”.
“Senza contare – aggiunge Francesco Ceres, altra anima dell’associazione Festa della musica di Caposele – che la manifestazione si regge su sponsorizzazioni di attività commerciali e imprenditoriali del paese che stanno soffrendo tanto economicamente per l’emergenza covid. Non ce la siamo sentiti di chiedere denaro in questa fase, sarebbe stato troppo dispendioso. E’ stata la nostra una forma di rispetto per chi vive la crisi doppiamente sulla propria pelle. Va detto poi che solitamente l’organizzazione parte due mesi prima dell’evento e due mesi fa ci trovavamo in una situazione assurda, nell’incertezza totale. Quindi l’anno di stop era inevitabile, del resto si sono fermate manifestazioni molto più grandi di noi, penso all’Umbria Jazz o all’Ariano Folk Festival”.
Da calendario la Festa si sarebbe dovuta tenere intorno al 21 giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate. In tutta Italia si fa la conta degli eventi saltati. Per l’occasione è stata promossa una campagna social con gli hashtag #iolavoroconlamusica e #senzamusica per accendere i riflettori sul dramma occupazionale di migliaia di professionisti che ruotano attorno al settore dei concerti e delle manifestazioni musicali.
“Anche noi aderiremo e in occasione del 21 giugno sui social ci attiveremo per mostrare solidarietà alla manodopera e agli artisti, a partire da quelli che assieme alle attività locali hanno lavorato negli anni alla nostra festa – continua Viscardi -. Ma facciamo una promessa: torneremo nel 2021 con impegno raddoppiato. Sarà un’edizione di entusiasmo maggiore e di grandi aspettative, un modo per recuperare ciò che quest’anno non è stato possibile realizzare”.
Non ci sarà la Festa della musica, ma i ragazzi dell’associazioni sono comunque al lavoro. “Ne abbiamo approfittato per programmare. Abbiamo partecipato a un bando con il Forum dei giovani regionale, l’Osservatorio politiche sociali dell’Università di Salerno e altre associazioni per corsi di social media marketing e organizzazione evento da tenersi nel 2021. Speriamo ci venga finanziato. Abbiamo contribuito alla raccolta fondi della Pro Loco Lioni per l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi e intrattenuto gli amici della festa sul nostro profilo instagram con programmazioni settimanali finalizzate a rivivere momenti delle precedenti edizioni. Inoltre, stiamo ragionando con il Comune di Caposele, che ci dà sempre una grande mano, per un evento da fare più in là in estate”, spiega Viscardi.
Il giovane presidente poi lancia un appello: “Spero che questa possa essere l’occasione per rivedere, a livello politico, le linee guida in materia di sicurezza ed emergenza relative agli eventi. Nei contesti piccoli delle aree interne non è possibile assicurare la sicurezza rispondendo a tutte le misure pensate per i contesti cittadini. E’ soffocante. L’estate in zona è messa in moto da associazioni e giovani, vanno aiutati e messi in condizione di poter fare”.