Ospitalità e accoglienza nei borghi d’Irpinia, Castelvetere, il borgo che piace al Giappone e primo e unico Albergo Diffuso d’Irpinia, giovedì 23 luglio sarà protagonista a Expo 2015 nello spazio espositivo curato dalla Camera di Commercio di Avellino.
Sarà l’occasione per presentare un nuovo modo di fare turismo in Irpinia e soprattutto un esempio concreto di recupero e riuso di beni pubblici affidati a privati con l’obiettivo di rivitalizzare e riabitare un borgo e una comunità, senza trascurare le tante risorse del territorio Irpino.
Sarà presente il Sindaco di Castelvetere, Giovanni Remigio Romano, che con il dott. Luigi Napolitano – commissario dell’EPT di Avellino, Agostino Della Gatta – delegato per la Campania dell’ADI Associazione Nazionale Alberghi Diffusi nonché direttore dell’Albergo Diffuso Borgo di Castelvetere e della d.ssa Mary Del Gaudio – responsabile incoming dell’agenzia Irpinia Turismo, presenteranno il progetto Albergo Diffuso Borgo di Castelvetere, l’esperienza vissuta e i risultati raggiunti in questi primi due anni di attività. Un’attività non limitata alla sola Castelvetere ma estesa al coinvolgimento dell’intero territorio della Provincia di Avellino.
Collaborano con il Comune e saranno presenti anche le cantine Sullo, Follo e De Beaumont di Castelvetere che, insieme al locale gruppo di ballo «I passi della terra del SUD», animeranno la giornata con degustazioni e folklore della tradizione locale.
Il Presidente dell’ADI, Giancarlo Dall’Ara, definisce l’albergo diffuso come “un modello di ospitalità originale ed un modello di sviluppo turistico del territorio, e l’esempio di Castelvetere sta riscuotendo un notevole successo. In estrema sintesi si tratta di una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro. Ma l’AD è anche un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita ad un Albergo Diffuso infatti non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare/ristrutturare e a mettere in rete quello che esiste già. Inoltre un AD funge da “presidio sociale” e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta”.
Un Albergo Diffuso infatti, grazie all’autenticità della proposta, alla vicinanza delle strutture che lo compongono, e alla presenza di una comunità di residenti riesce a proporre più che un soggiorno, uno stile di vita. Proprio per questo un AD non può nascere in borghi abbandonati. E poiché offrire uno stile di vita è spesso indipendente dal clima, l’AD è fortemente destagionalizzato, può generare indotto economico e può offrire un contributo per evitare lo spopolamento dei borghi. “Questo l’esempio Irpino di Castelvetere Sul Calore, – dichiarano il Sindaco Romano e Della Gatta – un esempio già apprezzato da tanti italiani e da tanti stranieri provenienti da varie parti del mondo. Una realtà che è piaciuta tanto al Giappone al punto da prenderla ad esempio per un progetto sperimentale di recupero di alcuni borghi del Sol Levante. Ancora una volta l’esempio di un’Irpinia Virtuosa che sa fare sistema.”