Non ha perso tempo il neo-sindaco Vincenzo Di Sabato. E’ andato dritto verso uno dei punti critici di Morra De Sanctis. Un paese che si spopola. “Che in quaranta anni rischia di scomparire“, ha detto il primo cittadino nel suo discorso di insediamento. “E allora bisogna fare qualcosa. Non so ancora che tipo di rapporti ci fossero tra Comune e aziende. Ma so che a Morra c’è l’area industriale più importante della provincia. Noi vogliamo stabilire rapporti istituzionale con le aziende presenti. Vogliamo capire cosa possa fare il Comune per loro e viceversa“.
Primo consiglio comunale al Castello. In prima fila c’è il sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita. E anche Giuseppe Gargani. Entrambi prenderanno la parola dopo le dichiarazioni dell’opposizione. Clima disteso dopo una campagna elettorale accesa. Di Sabato fa i ringraziamenti di rito agli elettori, agli eletti, agli sconfitti. Ma non mancano frecciate: “C’è stata una grande attenzione per quello che è successo a Morra. La nostra lista è stata vista anche come un atto di ribellione rispetto a un sistema di potere radicato negli anni. Forse c’è stato anche questo, ma credo che le elezioni siano state soprattutto un grande momento di democrazia“.
Sugli avversari. I messaggi vengono rivolti indirettamente anche a Gerardo Capozza, esponente istituzionale di rilievo che a Morra ha appoggiato la seconda lista. “C’era e c’è bisogno di una riflessione politica per le azioni da intraprendere. L’obiettivo era ed è questo. La lista unitaria calata dall’alto non era una strada percorribile. Noi non potevamo chinare la testa e rassegnarci per altri 5 anni“. Di Sabato parla di un dopo-terremoto mai finito nel paese. Di un rischio degrado per il tessuto sociale. E del fatto che occorra guardare anche ad altri fattori di sviluppo, dal turismo all’artigianato e all’agricoltura. Frasi comuni, queste ultime, a quelle di tanti sindaci.
E allora ci pensa Ciriaco De Mita a scaldare la platea. Il presidente dell’Area Pilota fa riferimento agli eventi del Bicentenario di Francesco De Sanctis e dice: “Non mi sembra che qui a Morra siano arrivati questi geni. Eppure Morra ha espresso il massimo dell’intelligenza“. E critica anche l’atteggiamento di chi in questi anni “ha voluto attribuire a De Sanctis l’analisi politica del futuro. Operazione azzardata direi. Nel suo viaggio elettorale, De Sanctis ha cercato disperatamente di rappresentare l’idea di comunità. Questo è l’insegnamento“. Ma non è finita, perché l’ex premier ne ha anche per gli intellettuali, sul tema. “Ho trovato strana e singolare questa loro chiusura“. Di buon umore, De Mita dice: “A Morra ora verrò, ora mi è consentito“.