Archiviato il weekend della decima edizione della Leopolda, è tempo di bilanci per Matteo Renzi anche in Irpinia. Diversi i volti noti della politica in provincia di Avellino che hanno raggiunto Firenze per la manifestazione organizzata dall’ex presidente del Consiglio. Una tre giorni di incontri e tavoli tematici, secondo un cliché consolidato, che ha rappresentato il battesimo ufficiale di Italia Viva, il partito fondato proprio dall’ex segretario del Pd poche settimane fa.
Dall’Irpinia non potevano mancare Beniamino Palmieri e Sebastiano Gaeta. Il sindaco di Montemarano era stato tra i primi in provincia a palesare l’intenzione di lasciare il Partito democratico per seguire il senatore fiorentino. Anche la scelta del vicesindaco di Aiello del Sabato non aveva sorpreso: da sempre i due si definiscono renziani della prima ora. Ma la Leopolda numero 10 è stata in particolare la prima Leopolda del consigliere regionale Enzo Alaia. Storicamente centrista, eletto in Regione con la lista Scelta civica, poi liquefattasi, il consigliere avellano aveva annunciato pochi giorni fa la decisione di aderire al partito di Renzi. “Essere qui, alla Leopolda, mi riempie di emozioni, entusiasmo, speranza. Si sente l’energia di un’Italia viva, pulsante. Un laboratorio, una fucina di idee, proposte. Una progettualità espansiva che ha a cuore il destino del Paese e il futuro delle nuove generazioni. Felice di essere qui!”, ha commentato entusiasta sui social postando foto con l’ex premier. Alaia punterà alla rielezione in Consiglio regionale e in tale ottica sarà interessante capire quali altri aspiranti raccoglierà il partito di Renzi.
Il weekend ha visto però la presenza alla Leopolda anche di un altro consigliere regionale, Carlo Iannace, che ancora non ha sciolto le riserve sul suo futuro, e di un altro ex Scelta civica, l’imprenditore Angelo D’Agostino accompagnato dal sindaco di Mercogliano e suo uomo di fiducia Vittorio D’Alessio e dall’assessore alla Cultura del Comune di Avellino Stefano Luongo. In Parlamento dal 2013 al 2018 con il partito di Mario Monti, l’ex deputato negli ultimi due anni è stato dato per vicino al Pd (ma non ha mai formalizzato l’iscrizione), poi a Più Europa. A Firenze è andato perché, racconta a Il Mattino, si è sempre ritrovato nel pensiero di Renzi. Ma per adesso si guarda bene dal compiere un’adesione ufficiale.