Maurizio Petracca, candidato con l’Udc alle regionali, a tutto campo su sanità e sviluppo. Specialmente per Alta Irpinia e Valle Ufita, dove i temi della campagna elettorale sembrano più concreti.
Architetto, con l’ingresso nell’Udc nella coalizione di De Luca si rischia una brutta campagna elettorale Più alleanze che programmi. Un rischio concreto?
“Direi di sì. Il rischio più fondato è che la campagna elettorale sia solo veleni e meschinità. Per ora non ho sentito alcun riferimento a programmi, cose da fare, priorità. Solo accuse, toni urlati, offese. Non credo che siano questi gli strumenti più opportuni per colmare quella distanza sempre più ampia che si registra tra i cittadini e le istituzioni, gli elettori e la politica. Alla fine è così che ci si spiega fenomeni di così grande rilievo come l’astensionismo o il voto di protesta”.
Veniamo subito ai temi però. Sanità, trasporti, occupazione e aspetti connessi. Sui tagli agli ospedali cosa avete da rimproverarvi come partito?
“Sinceramente? Poco o niente. Quello che si è riusciti a recuperare in termini di conservazione e di mantenimento dei servizi ospedalieri in Alta Irpinia ha una paternità Udc. Poco o tanto, non sta a me dirlo. So solo che in condizioni di assoluta solitudine dal punto di vista politico e nello scetticismo generalizzato si è riusciti ad apportare questa che resta l’unica modifica al piano ospedaliero Zuccatelli e che prevede la conferma del pronto soccorso a Sant’Angelo dei Lombardi. Il “Criscuoli” di Sant’Angelo è rimasto nella rete dell’emergenza”
E quindi, sempre sulla sanità, quali sono le migliorie che avete in mente in caso di vittoria di De Luca e ingresso dei centristi in Consiglio?
“Adesso, è chiaro, bisognerà avere un controllo serrato sugli atti aziendali dell’Asl perché quanto contenuto nel decreto regionale trovi una sua concretizzazione. So che non è stato facile portare a Napoli questa questione e darvi una sua forza. E’ un merito politico che l’Udc rivendica con forza. Ma adesso bisogna anche proseguire su questa strada attraverso la predisposizione di provvedimenti che rafforzino la medicina territoriale per abbattere quanto più possibile il ricorso alle cure ospedaliere. In più, e questa è una delle indicazioni del Progetto Pilota, stabilire un collegamento con l’azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Solo attraverso una rete territoriale efficiente si potranno abbattere le carenze ospedaliere di cui il nostro territorio, in particolare quello più lontano dal capoluogo, potrà non essere sguarnito dal punto di vista dei servizi sanitari”.
Giuseppe De Mita si è battuto molto sull’Alta capacità. Al di là della paternità del progetto, a noi sembra che sia un’opera a medio-lungo termine. Nel frattempo come si salvano dalla crisi e dallo spopolamento le aree interne?
“Quello che Lei dice sulla tempistica dell’Alta Capacità Napoli-Bari è verissimo. E’ un’opera di grandi dimensioni dai tempi di realizzazione lunghi. Ma intanto è un fatto che l’Alta Velocità toccherà l’Irpinia in maniera significativa. Anche qui, un risultato che l’Udc rivendica con forza perché in un clima rovente di polemiche si è riusciti ad evitare lo scippo. Il territorio dovrà attrezzarsi a sfruttare al massimo questa opportunità e l’ipotesi di realizzare una piattaforma logistica per il polo del freddo collegata all’agroalimentare ritengo sia un’indicazione importante e da perseguire senza tentennamenti. Per il futuro più immediato il documento di riferimento resta per me il Ptcp, è la mappa dello sviluppo per la provincia di Avellino. E’ un documento che conosco molto bene, avendoci lavorato con abnegazione fino alla sua approvazione quando sono stato assessore provinciale alla pianificazione. Il Piano territoriale contiene tutte le indicazioni per lo sviluppo e la crescita dell’Irpinia. In più è il frutto di una concertazione serrata tra istituzioni, corpi intermedi, associazioni di categoria e datoriali e quindi gode di una condivisione amplissima sul territorio. L’ossequio al Ptcp è, tra l’altro, uno dei punti qualificanti del nostro accordo programmatico con Vincenzo De Luca».
Che idea ha Maurizio Petracca sullo sviluppo turistico in provincia?
“Credo che sia un asset su cui si può lavorare. Certo, non risolve per intero la questione dello sviluppo in Irpinia. Finora si è fatta molta promozione, in alcuni casi fatta bene, in altri meno. Però sono convinto che senza un’attività imprenditoriale seria non si potrà mai parlare del turismo come un fattore produttivo per la provincia di Avellino. Senza strutture adeguate e servizi per l’accoglienza competitivi potremmo solo evocare un turismo legato alle nostre bellezze e alle nostre eccellenze ma senza una presenza turistica effettiva sul territorio”.
In pratica abbiamo parlato dei pilastri del Progetto Pilota per l’Alta Irpinia. L’ingresso di fatto dell’Udc nel centrosinistra può creare maggiore coesione al tavolo? Lo chiedo perché fino ad ora il clima non è stato dei migliori e la contrapposizione De Mita e (parte) del Pd è stata abbastanza netta.
“Innanzitutto un chiarimento politico necessario. Più che ingresso dell’Udc nel centrosinistra parlerei di accordo stretto su pochi ma dirimenti punti qualificanti con il candidato alla presidenza della giunta regionale De Luca. Io sono dell’idea, poi, che sulle questioni che hanno a che fare con la crescita del territorio bisognerebbe provare a ragionare senza bandiere di partito. In Alta Irpinia si è riusciti a farlo, certo non senza una dialettica molto accesa. Il ruolo del presidente De Mita, a mio avviso, è stato più elemento di avvicinamento che divisivo tra amministratori che fino a qualche mese fa dialogavano con difficoltà. Io credo che a nessuno sfugga oggi l’opportunità effettiva rappresentata dal Progetto Pilota”.