Si rivolge al Prefetto l’opposizione. “Il consiglio comunale di Calitri non è stato convocato nei termini – spiegano i consiglieri Salvante, Galgano e Cicoira – ed è il segnale che la democrazia non abiti in questa comunità”.
La minoranza aveva chiesto l’assemblea per discutere del problema scuole e delle misure economiche di sostegno alle attività. “Ma il primo problema risale al 2018, quando due edifici vengono dichiarati inagibili e inizia il caos per decine di studenti”, dice il consigliere Roberto Salvante.
“Ora è sicuramente vero che il covid abbia acuito le criticità – continua – ma non è possibile che un sindaco si attivi solo adesso per cercare di risolvere i problemi. Il problema – aggiunge – è che lo fa pure in maniera sbagliata. Parla di finanziamenti inesistenti e non coinvolge il consiglio comunale. Così è una presa in giro. Per queste e altre motivazioni abbiamo scritto alla dottoressa Paola Spena”.
Il sindaco Michele Di Maio si è attivato con la Provincia per ottenere la convocazione di un tavolo. La riunione dovrebbe tenersi a giorni. Ma anche su questo punto l’opposizione attacca: “In Provincia ci siamo andati prima noi. Ma a prescindere da questo, Di Maio si recherà a Palazzo Caracciolo con le casse comunali che non saranno in grado di sostenere spese per far ripartire le lezioni. Noi abbiamo fatto le nostre proposte, che devono essere discusse nell’unica sede opportuna, il consiglio comunale”.
E Salvante chiude: “Non possiamo affrontare l’anno scolastico in piena emergenza. Inoltre molte idee del sindaco sono improponibili, pensiamo ai moduli da adibire a classi chieste alla Protezione Civile. Davvero vogliamo riportare la scuola al dopo-terremoto?”. Il rebus scuole riguarda la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. Ma in realtà nel complesso puzzle rientrano anche gli studenti della ragioneria.