Ricominciano le battaglie per l’ambiente. Eolico e petrolio i temi caldi, sullo sfondo troviamo ciò che avevamo lasciato prima delle belle stagioni. Nuove preoccupazioni in Irpinia d’Oriente, con le associazioni che ormai denunciano chiaramente più intimidazioni legate alla criminalità organizzata. C’è dunque l’eolico e ci sono le scadenze legate al petrolio. Aria, terra e pure acqua. Sì perché sui contratti di fiume sorge qualche dubbio. Li avevano presi in mano i Gal, sappiamo quello che sta succedendo. Le battaglie in Alta Irpinia arriveranno qualche giorno dopo la manifestazione nella Valle del Sabato, con centinaia di persone che hanno alzato la voce compatte per dire che lì di tumore si muore: e si muore più che altrove.
Si comincia subito, mercoledì alle 18.00 comitati e associazioni si ritrovano nella sala consiliare di Andretta. Si protesta contro le pale eoliche sul monte Airola. I lavori sono ricominciati alla fine di agosto dopo un primo scavo mesi fa. Si tratta di un luogo importante per tutti gli andrettesi: luogo anche sacro. Così il coordinamento contro l’eolico selvaggio incontrerà amministratori, stampa e cittadini.
Interessante capire se la manifestazione sarà un’assemblea che produrrà un documento (e nel caso di che natura?) o se si trasformerà in una bozza di rivolta vera. Ciò che si prevede nella vicina Sant’Andrea di Conza, domenica alle ore 18.00, è invece un appuntamento che potrebbe offrire dei chiarimenti sui due attentati a mezzi e strutture del Comune. Associazioni come “Io voglio restare in Irpinia”, quest’ultima a Sant’Andrea ha la sua base operativa, hanno dato alla giornata di domenica un titolo preciso. Contro le mafie ci vuole coraggio. Ci sarà anche il primo cittadino Pompeo D’Angola. Secondo alcuni il Comune sarebbe finito nel mirino per essersi opposto agli insediamenti eolici. E’ un punto di vista che dovrà essere chiarito, domenica è l’occasione giusta.
L’eolico, il Pear
Dopo le bufere in Irpinia e Sannio di qualche mese fa, la Regione Campania ha istituito un tavolo tecnico per l’elaborazione del Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear). La Regione si era già munita di uno strumento programmatico nel lontano 2009 (Giunta Bassolino). Ai tempi ci si limitò ad approvare le linee guida del Pear senza però rendere il documento definitivo in Consiglio regionale, con Caldoro tutto si arena. Ora entro il 3 ottobre 2016, quando scadrà la moratoria di sei mesi, dovrebbero essere stabiliti nuovi criteri e individuate le aree non idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 kW, con particolare riferimento a 6 diverse tipologie di aree a rischio di inidoneità. La moratoria doveva servire proprio a prendere tempo sospendendo le autorizzazioni. Molto fa pensare che il tutto non sarà pronto per quella data e che la sospensione sarà servita a poco.