I Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Avellino stanno eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, residenti nei comuni irpini di Avellino, Mugnano del Cardinale, Baiano e Avella – pregiudicati ma anche liberi professionisti e pubblici ufficiali – accusate di estorsione, turbativa d’asta, minacce, con l’aggravante del metodo mafioso.
Le ordinanze sono state emesse dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) partenopea. I dettagli dell’operazione, che sta impegnando decine di militari, unità cinofile e un elicottero, anche con l’ausilio di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno nonché di velivolo del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano, sono stati illustrati in una conferenza stampa convocata alle 11.30 nel Comando provinciale dei Carabinieri di Avellino.
I DETTAGLI FORNITI DAL PROCURATORE AGGIUNTO GIUSEPPE BORRELLI – L’ordinanza è stata emessa al termine di approfondite indagini effettuate nel procedimento aperto in seguito degli omicidi di Fortunato Miele e Francesco Basile avvenuti rispettivamente a Baiano il 31 luglio 2013 e a Sperone il 22 novembre dello stesso anno. L’attività investigativa si è concentrata tra gli altri sulla persona di Antonio Guerriero e Giordano Miele, anche attraverso intercettazioni telefoniche delle loro utenze e nei locali della Solare Costruzioni srl di cui Guerriero era titolare.
Gli inquirenti hanno così potuto accertare la commissione di gravi delitti come il sequestro di persona a scopo estorsivo e la detenzione di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso, per i quali i due soggetti sono stati prima arrestati e poi condannati alla pena di 20 anni di reclusione; e dall’altra parte di ricostruire il ruolo e lo spesso criminale dei due indagati e le attività criminali da loro ideate e commesse. L’estensione delle intercettazioni ha in seguito permesso di individuare le vittime dell’estorsione e l’esistenza di un quadro indiziario qualificato a carico di Guerriero, Miele e di altri soggetti pregiudicati, imprenditori, liberi professionisti, pubblici ufficiali, ad essi collegati.
Anche attraverso dichiarazioni di collaboratori di giustizia, si è quindi arrivati alla conclusione che il nuovo gruppo criminale costituito di recente nel territorio baianese era capace di controllare i paesi di Avella, Baiano e i comuni limitrofi e di condizionare l’operato della Pubblica Amministrazione allo scopo di ottenere l’aggiudicazione di appalti pubblici e imporre il monopolio della fornitura del calcestruzzo coartando le ditte fornitrici e le imprese edili. Accertata inoltre la commissione di vari reati: corruzione, turbativa d’asta, estorsioni, usura, detenzione illegale di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso. Il sodalizio armato, ribattezzato dai suoi fondatori “Nuovo ordine di Zona” puntava in conclusione ad acquisire il controllo delle attività economiche nel settore delle imprese edili sia negli appalti pubblici sia nei privati.
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