Il sogno è importante ma prima o poi deve fare i conti con la realtà. La realtà dice che la Regione Campania vuole investire sulla linea ferroviaria Avellino-Rocchetta. A proposito, in estate si valuterà se l’impegno di allungare la tratta da Rocchetta a Lioni sia stato mantenuto o meno. Ma sempre la realtà suggerisce comunque la necessità di ragionare per tempo sulla linea ferroviaria. Cosa potrebbe portare realmente? E’ sostenibile? Difficile si possa tirare avanti solo col turismo, viene detto da più relatori al convegno della Fiera di Calitri. Ma una linea ad uso commerciale pare utopia. A centrare probabilmente il punto sono state due ricercatrici del Cnr: Stefania Oppido e Serena Ragozzino.
La prima è stata chiarissima: “Serve mettere in campo presto dei processi economici, delle attività intorno alle stazioni. Che potrebbero essere importanti per il turismo, certo. Ma se si riuscisse a impiantare fattori di utilità per la vita quotidiana sarebbe anche meglio. Le stazioni – ha osservato la Oppido – restano fondamentali. Devono diventare degli hub in grado di far scoprire tutto quello che c’è lungo i 118 chilometri della tratta ferroviaria. Ci sono degli studi in piedi e secondo noi si dovrebbe iniziare a ragionare da qui. Nelle stazioni in comodato d’uso stiamo vedendo quello che funziona e ciò che non funziona. Adesso non sappiamo se sulla Avellino-Rocchetta sia necessaria un’impresa o un’associazione per la gestione. L’importante – spiega – è che col tempo ci sia una gestione in grado di sostenere la tratta ferroviaria per sempre. La ferrovia può quindi dare vitalità al territorio ma l’approccio economico va tenuto sempre alla base del ragionamento. Penso ci sia un dato positivo che fa ben sperare – dice a proposito dell’Irpinia con riferimento ad altre esperienze -. Abbiamo notato che le iniziative dal basso sono sempre vincenti. E qui ci sono gambe e idee“.
– QUI LO STATO DELLE STAZIONI –
Al tavolo introduce Pietro Mitrione. Anche lui punta sul concreto: “Siamo destinati quasi all’estinzione, si rischia una landa desolata senza infrastrutture del genere. Non nn vogliamo essere eroi quando la linea riaprirà, ma vogliamo essere protagonisti“. E anche il sindaco di Calitri, Michele Di Maio, scommette sulla funzione delle stazioni. Altri, vedi Alfonso Nannariello, dicono cose simili anche se con parole diverse. “La Avellino-Rocchetta non sia soltanto binari e traversine, ma spirito e materia“. Buone intenzioni e spirito costruttivo. Serviranno se il percorso verrà messo a nuovo almeno fino a Lioni entro i tempi stabiliti, si vedrà molto presto. Altrimenti arrivederci al prossimo convegno sulla valorizzazione di qualcosa che ancora non c’è…