Dopo la nuova denuncia dell’associazione “Io voglio restare in Irpinia”, che ha mostrato sui social il cartello comparso in questi giorni tra Conza e Teora, relativo al progetto di installazione di pale eoliche nei pressi del lago artificiale conzano, cresce la preoccupazione per la nascita di un parco del vento in un’area di notevole pregio ambientale e naturalistico, tra le località Piano di Conza, Costa Cappiello, Monte la Serra e Serro dei Mortai. Non è un caso quindi che gli appelli degli amministratori siano tutti indirizzati al WWF, soggetto che sulle sponde dell’invaso gestisce una delle sue Oasi.
“Penso sia arrivato il momento che associazioni, amministratori e gestori dell’Oasi WWF di Conza della Campania dicano una parola certa e prendano definitivamente posizione su questa questione. Devono spiegare da che parte stanno”. A parlare è il sindaco di Sant’Andrea di Conza Pompeo D’Angola, da sempre in prima linea contro il proliferare di pale eoliche in Alta Irpinia. La sua amministrazione è attualmente in attesa delle pronunce di Tar e Consiglio di Stato sui ricorsi presentati contro la realizzazione di una sottostazione elettrica. “Sant’Andrea nel passato è già riuscita a evitare l’installazione di parchi del vento, ma in questo caso specifico il progetto non ricade sul nostro territorio – spiega D’Angola – Possiamo però mettere a disposizione di chiunque sia legittimato ad agire gli strumenti, i migliori professionisti e idee chiare per impedire questo ulteriore scempio. Questo vale per Conza così come per Teora”.
Sulla stessa scia si inserisce il vicesindaco di Conza, Felice Fiore. “Il WWF è il soggetto maggiormente legittimato a richiedere i danni e quindi a opporsi. Stiamo aspettando che i referenti nazionali firmino la relazione di impatto ambientale preparata da un esperto, cosa che ancora non è avvenuta forse per una mancata comunicazione a livello locale o forse perché dovremmo insistere di più”, ipotizza l’architetto. “Ma è per questo che a mobilitarsi dovrebbero essere anche altre associazioni e comitati civici di cittadini”.
E a chi chiede che a prendere posizione in maniera netta sia la stessa amministrazione, il vicesindaco replica: “Il Comune di Conza, sin dal nostro insediamento a giugno, si è mosso per cercare di capire a che punto fosse arrivata la fase autorizzativa. Abbiamo scoperto, prendendo in mano i documenti, che l’autorizzazione unica per la posa del cavidotto, in capo a una multinazionale spagnola, era stata ormai concessa. Del resto in passato il Comune aveva dato il nullaosta in sede di conferenza di servizi. Oggi quindi abbiamo un po’ le mani legate“.
Ma l’architetto assicura che la posizione dell’amministrazione è chiara ed è di sostenere con forza tutte le azioni che sono possibili per impedire un parco eolico a ridosso dell’oasi WWF: “Noi non facciamo guerre di ortodossia, ma rifacendoci alle parole di Papa Francesco di custodire la bellezza del creato, faremo tutto il possibile con gli strumenti che la legge ci consente di utilizzare”. Nel corso di un incontro a luglio con la multinazionale, ad esempio, è stato richiesto di rimodulare il progetto eliminando le torri più a ridosso dell’Oasi, almeno 6-7 sul totale di dieci che compongono il parco eolico. Richiesta che difficilmente sarà accolta in toto. “Per adesso siamo riusciti a negare l’autorizzazione al transito con i mezzi pesanti sulle strade comunali, in virtù di una convenzione che prevedeva ristori per il paese e che non è stata rispettata. Intanto, attendiamo che il WWF batta un colpo”, chiude Fiore.