Tempi di scelte per il Movimento Cinque Stelle in Campania. Esattamente come le altre forze i pentastellati sono alla ricerca di una strategia e di un nome. Generoso Maraia però indica quello del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Con una squadra che superi Vincenzo De Luca ma anche Stefano Caldoro o comunque tutto il blocco di centrodestra. In autonomia insomma. “Questa è la grande occasione che le forze politiche alternative a De Luca e Salvini possono cogliere. Questa è la responsabilità che ha la prima forza di Governo, il M5S“.
Così il parlamentare arianese in un comunicato: “In Regione Campania dopo 10 anni di uomini soli al comando, dopo Caldoro e De Luca finalmente c’è la possibilità di risolvere problemi perenni grazie alla collaborazione e continuità tra Governo nazionale e regionale. Intorno alla disponibilità del Ministro Sergio Costa si può condividere un progetto serio e articolato, in grado di mettere al centro i problemi e le soluzioni. Questo significa essere post ideologici, riuscire a parlare di cosa va fatto nei prossimi 5 anni, misurare le proposte abbattendo l’alibi delle competenze.
Finalmente verrebbe meno quel rimbalzo di responsabilità tra Governo e Regione, oltre quello tra Regione e Sindaci oppressi da una gestione accentratrice che ha impedito alle istituzioni di collaborare per il bene comune. Per il M5S la strada più semplice sarebbe quella di chiudersi a riccio contro tutto e tutti, un atteggiamento caratteristico della prima infanzia ma di sicuro non consono al padre di famiglia che in questo periodo storico governa l’Italia. E occorre ricordare che in Italia non c’è solo la Liguria, ma anche la Regione Campania.
La strada più difficile e tortuosa è quella del confronto per arrivare a definire quali sono le priorità che il prossimo Consiglio regionale dovrà affrontare e cosa ancor più complessa definire il come quelle priorità vanno gestite. Questo programma camminerà sulle gambe di uomini e donne che dovranno esprimere anch’essi una discontinuità con il sistema Caldoro, De Mita, De Luca ecc. Dare vita presuppone che ci sia chi è disposto a fare un travaglio, un percorso difficile in cui si è disposti anche a soffrire pur di dare una speranza di vita“, chiude.