Si è da poco conclusa a Caserta, nella sede dell’Autorità di bacino dell’Appennino Meridionale, la riunione sul futuro delle acque irpine. Arriva intanto una prima notizia positiva per i cittadini dei 127 Comuni serviti da Alto Calore.
“Il tavolo, su proposta del presidente dell’Ente Idrico della Campania, Luca Mascolo, ha accettato di rispondere all’emergenza idrica ridistribuendo la quantità di acqua attinta dalle sorgenti di Cassano Irpino. All’Alto Calore andrà il 50% del totale, l’altra metà ad Acquedotto Pugliese. Ovviamente la reale quantità in litri che verrà attinta è ipotizzabile, dipenderà da quanto le pompe saranno in grado di sollevare”, è il commento a caldo di Gelsomino Centanni, sindaco di Calabritto e unico membro altirpino dell’Eic.
Considerando che solitamente le sorgenti producono un totale di 2400 litri al secondo, circa 1200 andranno ad Alto Calore (considerando pure la quota fissa che garantisce il minimo deflusso vitale dei fiumi). Finora ne restava in Campania solo il 20-30%. L’accordo è provvisorio e contempla anche la messa in esercizio del potabilizzatore di Conza, per il quale manca l’autorizzazione da parte di Palazzo Danta Lucia.
Presenti oltre a Mascolo, i rappresentanti di Regione Puglia e Campania, il dg di Acquedotto Pugliese Nicola Di Donna e il presidente di Alto Calore Lello De Stefano.