La notizia si è diffusa in mattinata. Poi una conferenza stampa in Questura alla presenza del procuratore Rosario Cantelmo ha chiarito ulteriormente il quadro.
Un arresto e cinque divieti di dimora nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti a cooperative gestite dalla municipalizzata ACS, l’Azienda Città Servizi di Avellino, che si occupa tra le altre cose di parcheggi e pulizie. Ipotizzati a vario titolo i reati di peculato e corruzione per funzionari del Comune.
I domiciliari sono scattati quindi per Amedeo Gabrieli, amministratore delegato della società; divieto di dimora per Mauro Aquino, Giuseppe Freda, Sergio Galluccio, Vincenzo Marciano e Luciana Giugliano.
A portare a termine l’operazione gli agenti della Squadra Mobile coordinati da Marcello Castello e i militari della Guardia di Finanza coordinati da Antonio Mancazzo. In Questura la conferenza stampa del procuratore Rosario Cantelmo, del procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio e del Questore Maurizio Ficarra.
LE PAROLE DI CANTELMO – “Qualcuno parla di una eccessiva attenzione da parte della Procura e delle forze dell’ordine verso la pubblica amministrazione – ha riferito il procuratore Cantelmo – Nulla di più falso e sciocco. Non abbiamo nessun interesse verso la Pubblica amministrazione, colpiamo solamente i comportamenti illeciti di amministratori e i funzionari pubblici. Se questi sono tanti non è un nostro problema, piuttosto il problema dovrebbe porselo chi deve controllare prima che avvenga l’iniziativa della Procura. La speranza è che questa terra possa al più presto liberarsi di questa tipologia di pubblici amministratori”.
Il capo della Procura avellinese ha anche parlato di “saccheggio di denaro pubblico” riferendo che è “stata addirittura pagata l’assicurazione di una macchina privata. E questa persona ricopre anche una carica pubblica”. La richiesta della Procura era più dura inizialmente: arresti domiciliari per tutti e sei; il Gip Fiore ha ritenuto non ci fossero i presupposti.
IL QUADRO DEGLI INQUIRENTI – Auto aziendali usate per fini privati; un televisore da 60 pollici acquistato con carta di credito aziendale e installato nella propria abitazione; viaggi e vacanze in Trentino pagati dall’azienda; uso improprio di Telepass. E’ quanto viene contestato a Gabrieli. Si prevedeva inoltre la proroga senza gara di appalti a cooperative in campo di assunzioni di persone “vicine” e parenti. Da intercettazioni, anche successive all’apertura dell’inchiesta nella primavera 2015, risulta che gli indagati discutevano delle operazioni messe a punto dalla Polizia minimizzando.
IL COMMENTO DEL SINDACO – “Il Sindaco Paolo Foti nell’apprendere la notizia circa gli sviluppi delle indagini relative all’Azienda Città Servizi ha chiesto al Presidente del Consiglio Comunale di convocare con urgenza una Conferenza dei Capigruppo. Il Primo Cittadino, in attesa di notizie più dettagliate in merito alla vicenda, esprime la piena fiducia nell’azione degli organi inquirenti sulla verifica dei fatti ipotizzati”. Lo si legge in una nota dell’ufficio stampa del Comune.
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