Il caos Aias finisce sul tavolo di Beatrice Lorenzin, con un’interrogazione depositata dal deputato Giancarlo Giordano. E dunque diventa ufficialmente caso politico, ammesso che non lo fosse dall’inizio.
“E’ di queste ore la notizia, diffusa dagli organi di stampa locale e del servizio pubblico televisivo regionale che informa che la Guardia di Finanza di Avellino ha effettuato perquisizioni nella sede sociale dell’Aias di Avellino e che sarebbero almeno dieci gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino che coinvolge, tra gli altri, i vertici della onlus Aias di Avellino e dell’Associazione Noi Con Loro“. Così Giordano che chiede “quali iniziative urgenti questo Ministero intende intraprendere, anche alla luce degli ultimi avvenimenti e per quanto di competenza, per conoscere la corrispondenza degli obblighi sociali e amministrativi dell’Aias di Avellino. Per sapere come è possibile che un’Associazione in accreditamento provvisorio presso il Servizio Sanitario Regionale, e quindi di riflesso presso quello nazionale, che nel 2013 è stata dichiarata non accreditabile dall’Asl di Avellino, continui a svolgere le sue funzioni e ad esercitare in regime di convenzione con il suddetto servizio sanitario della Regione Campania“.
E chiude: “Quali sono le ragioni che da oltre quattro anni impediscono l’emissione di un decreto definitivo di accreditamento o non accreditamento afferente l’associazione in oggetto?“.
Le indagini
Vanno avanti e l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi. Per adesso le informazioni di garanzia sono state spedite a dieci persone. C’è anche Anna Maria Scarinzi, moglie di Ciriaco De Mita. Perquisizioni da parte degli uomini della Guardia di Finanza sono state effettuate fino all’Asl di Avellino. La Procura del capoluogo irpino ipotizza anche l’esistenza di un’associazione a delinquere che avrebbe drenato fondi pubblici. Fondi rilevanti: erogati in due anni, fino al duemilaquindici, quasi sette milioni di euro. Al momento il quadro appare complesso, tra i coinvolti dagli accertamenti ci sono pure esercizi privati. L’inchiesta è nelle mani del procuratore capo Rosario Cantelmo e dell’aggiunto Vincenzo D’Onofrio. Potrebbe essere spezzettata in più parti e non si esclude un approfondimento su funzionari pubblici.