Il più diretto è stato senza dubbio Ennio Cascetta. A Grottaminarda, convegno sulle grandi opere (Lioni-Grotta e Alta Capacità) l’analisi del presidente “Società Italiana di Politica dei Trasporti” è molto critica. Sembra quasi prendersela contro la “convegnite”, forse un vizio irpino duro a morire.
“Tante, troppe riunioni. Dovremmo venire qui per le inaugurazioni non per parlare ancora di progetti”. Così esordisce Cascetta, ex assessore regionale ai Trasporti considerato uno dei migliori assessori al ramo di sempre. “La Lioni-Grotta – continua – è un progetto vecchio ma quando abbiamo iniziato c’erano più tracciati. Ora si può partire. Non ci aspettiamo il traffico della tangenziale Napoli, ma ci aspettiamo opportunità di sviluppo. Il Sud deve fare autocritica. La Napoli-Bari, per esempio, non deve essere solo Alta capacità o Alta velocità in termini tradizionali. Non si giustifica una spesa del genere con un collegamento tra poche persone. Ma una tratta ferroviaria ha senso solo con un servizio metropolitano”. Interviene allora Pietro Mitrione, che dal pubblico urla: “In Irpinia hanno cancellato la ferrovia”. Cascetta lo sa e prende la palla al balzo. “Il tema di questi anni, di queste zone e in genere del Sud, è la desertificazione. La desertificazione del deserto però. Questa si può fermare solo con gli investimenti”. Con investimenti e non con il trasporto sic et simpliciter, in pratica. E sulla Piattaforma logistica, lo snodo merci collegato alla stazione Hirpinia della Napoli-Bari, Cascetta avverte: “Mi sembra sia un’opera mobile. A seconda di chi ne parla viene collegata in un punto o in un altro della regione. Noi dobbiamo fare un’analisi seria. Dove ha senso costruirla?. Li troviamo i privati che possono utilizzarla? Diversamente – riflette- si rischia la cattedrale nel deserto. In ogni caso – chiude Cascetta – la prossima volta voglio venire qui e trovare un’infrastruttura finita”.