Misure per chi è rimasto escluso. E’ la rassicurazione che l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania ha consegnato lunedì nel corso della seduta del Consiglio regionale a chi, dopo la pubblicazione dell’elenco delle aree di crisi industriale non complessa, si è attivato per avere chiarimenti sulle zone escluse. Tra queste, quella del Calaggio che venerdì ad Avellino sarà oggetto di un forum indetto da Confapi con l’adesione dei sindaci di Lacedonia, Bisaccia e Vallata.
Gli imprenditori e gli amministratori dell’area, che oltre all’insediamento Asi nel comune di Lacedonia fa registrare il dinamismo dell’area Pip di Vallata in particolare grazie alla presenza della OMI, non hanno gradito un’esclusione che nella parte orientale della provincia di Avellino li vede accomunati alla sola area industriale di Calabritto/Senerchia. Sono 88 infatti i comuni irpini che hanno ottenuto l’inserimento nel documento dell’assessorato alle Attività produttive finalizzato all’attivazione di programmi di investimento e quindi reindustrializzazione, ripresa occupazionale e sviluppo economico dei territori. Oltre al Calaggio e alla già citata area dell’Alto Sele, risultano esclusi anche alcuni comuni del Vallo Lauro-Baianese ricadenti nel sistema locale del lavoro di Nola. Va sottolineato che i dati demografici e non di cui è servito l’assessorato risalgono al 2011.
Tornando al Consiglio di lunedì, l’assessore ha precisato: “Abbiamo già previsto misure per chi è rimasto escluso. Innanzitutto, provvederemo in tempi brevi alla definizione delle aree di crisi complessa, andando così a integrare il lavoro prodotto per le aree di crisi non complessa. In secondo luogo – ha continuato Lepore – siamo riusciti a recuperare la somma di 48 milioni di euro della vecchia programmazione resi disponibili presso il ministero per lo Sviluppo Economico da destinare agli Accordi di Programma per la reindustrializzazione in Campania. Questi fondi contiamo di utilizzarli dando priorità a quei comuni con industrie ad oggi esclusi dal riconoscimento di area di crisi non complessa. Infine, nella programmazione complessiva regionale dei fondi nazionali e comunitari, tutti i comuni partiranno dallo stesso livello senza corsie preferenziali per chi ha ottenuto lo status di area di crisi non complessa”.