Fondi Pnrr per le infrastrutture sociali, a disposizione per i comuni della strategia nazionale aree interne (come l’Alta Irpinia) e per tutte quelle realtà delle fasce intermedie, periferiche e ultra-periferiche. 500 milioni in tutto per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne, iniziativa promossa dalla ministra per il Sud e la Coesione, Mara Carfagna.
L’obiettivo è di fornire servizi sociali ad almeno 2 milioni di cittadini residenti nelle aree interne, dei quali almeno 900.000 nelle regioni meridionali, alle quali è riservata una quota minima del 40% dell’investimento complessivo.
Quali interventi possono essere finanziati? Le proposte possono riguardare: 1) lavori pubblici, 2) forniture di beni e/o servizi, 3) lavori pubblici e forniture di beni e/o servizi. I settori individuati per gli interventi sono: infrastrutture di trasporto (stradali o trasporto urbano); opere e infrastrutture sociali (scolastiche; abitative; beni culturali; sport, spettacolo e tempo libero; sanitarie; di culto; di difesa; direzionali e amministrative; di pubblica sicurezza; cimiteri, arredo urbano, illuminazione pubblica e altre); servizi per la pubblica amministrazione e per la collettività (azioni innovatrici; servizi essenziali per la popolazione rurale; assistenza sociale e altri servizi). Per essere considerati ammissibili, gli interventi di lavori devono presentare almeno un livello di progetto di fattibilità tecnica ed economica (anche in forma di fattibilità delle alternative progettuali) approvato dall’organo dell’ente competente; inoltre, gli edifici o le infrastrutture interessate devono essere di proprietà pubblica.
Interventi prioritari. Sulla base delle priorità individuate nel PNRR, sono stati individuati alcuni ambiti di intervento, per i quali è prevista un’apposita premialità nell’attribuzione dei punteggi per la graduatoria. Si tratta di: servizi di assistenza domiciliare per gli anziani e relative infrastrutture; infermiere e ostetriche di comunità e relative infrastrutture; rafforzamento dei piccoli ospedali; infrastrutture per l’elisoccorso; rafforzamento dei centri per disabili; centri di consulenza, servizi culturali, servizi sportivi; accoglienza dei migranti e relative infrastrutture.
A questi, si aggiunge un’apposito criterio di premialità per gli interventi rivolti all’accoglienza di profughi in fuga dalle guerre.
Chi può presentare le proposte?
Possono partecipare al bando i seguenti soggetti:
1) i Comuni delle aree interne, individuati come intermedi, periferici o ultraperiferici all’interno della mappatura 2021-2027 (è possibile consultare le informazioni sulla mappa e l’elenco dei Comuni qui);
2) enti pubblici del settore sanitario, le cui attività ricadano nel territorio dei medesimi Comuni delle aree interne;
3) altri soggetti pubblici, la cui proposta progettuale preveda attività che si svolgano nel territorio dei suddetti Comuni.
I soggetti individuati possono inviare le proprie proposte anche in forma associata.
Quante proposte può presentare ciascun soggetto e per quale importo?
Ciascun soggetto (in forma singola o associata) può presentare fino a un massimo di 3 proposte progettuali. Inoltre, l’importo complessivo – dato dalla somma degli importi di ciascuna proposta – non può superare le seguenti cifre:
– 300.000 euro per i Comuni fino a tremila abitanti;
– 1.000.000 euro per i Comuni fino a diecimila abitanti;
– 2.000.000 euro per i Comuni fino a trentamila abitanti;
– 3.000.000 euro per i Comuni oltre i trentamila abitanti;
– 5.000.000 euro per gli enti pubblici del settore sanitario e gli altri soggetti pubblici precedentemente indicati.