La resa dei conti nel Pd è cominciata. L’appuntamento è per questo pomeriggio alle ore 16 all’ Hotel Cappuccino di Capriglia dove, giocoforza, dovrebbero presentarsi i delegati dell’Assemblea provinciale del Partito democratico. Sul banco degli imputati, ancora una volta, il segretario del partito, Carmine De Blasio, “sfiduciato formalmente” all’Ufficio di Presidenza dell’organismo, il 29 novembre scorso all’Hotel Belsito. Per la “sfiducia effettiva” servirebbero 54 firme, ne basterebbero anche 3 in meno. 16 riconducibili alla componente di Festa, 16 al Presidente D’Amelio, 11 all’onorevole Famiglietti, 8 a Todisco e 3 a Toni Ricciardi. Qualora la sfiducia dovesse concretizzarsi si andrà verso il commissariamento.
AGGIORNAMENTO
L’assemblea si è aperta con un’ora di ritardo. Pungente l’intervento del segretario De Blasio:” Siamo alla terza assemblea in un mese e mezzo – ha detto – perché non ha mai prevalso il buon senso. Ho cercato di convincere tutti che si poteva immaginare un percorso collegiale con una segreteria condivisa. Nell’ultima assemblea, poi, è stata presentata la mozione di sfiducia nei miei confronti. La domanda che sta in fondo a questa vicenda è: perché? Perché costringiamo il nostro partito a un gesto così profondamente doloroso sul piano politico? E’ evidente che non è un fatto ordinario quello che stiamo per realizzare. Se si deciderà di tornare alle urne congressuali lo faremo, ma si aprirà una fase non chiara”. La sfiducia verrà votata a partire dalle 18.30. Serviranno due ore, secondo le previsioni del Presidente Roberta Santaniello, per esprimere il proprio voto. Le operazioni, dunque, dovranno concludersi alle 21.
Alle 21 in punto comincia lo scrutinio. 52 le schede da scrutinare. Sono 50 i voti favorevoli alla sfiducia, 2 i delegati astenuti (scheda bianca). La mozione di sfiducia, dunque, non passa. Carmine De Blasio resta alla guida del partito.