Nel mare magnum della Strategia nazionale Aree interne si candidano a entrare nuovi territori campani. E per l’Irpinia la richiesta, ancora non del tutto formalizzata, arriva da Baronia e Ufita. A riferirlo è il consigliere di De Luca delegato alle aree interne, Francesco Todisco, che questa mattina ad Avellino ha riunito per la prima volta fuori dalle mura di Palazzo Santa Lucia il tavolo regionale aree interne. La prossima tappa sarà a Benevento tra un paio di settimane.
“Ha partecipato alla riunione, tra gli altri, l’architetto Pinto della direzione generale del Governo del Territorio. Stiamo infatti lavorando alla perimetrazione delle aree interne. Esiste un territorio della Campania che va dal Matese e arriva al Cilento, passando per Irpinia e Sannio, che vive problematiche comuni e rispetto a quelle problematiche stiamo cercando di dare una lettura in termini di soluzioni e in termini progettuali. Il lavoro di questo tavolo si incrocerà con il lavoro che sta portando avanti l’assessorato all’Urbanistica della Regione Campania sul piano paesaggistico e intendiamo costituire un masterplan delle aree interne campane, con un focus sulle infrastrutture ferroviarie e stradali e su quelle digitali – ha spiegato Todisco –. Poi alla luce dell’annuncio del ministro per il Sud Provenzano, che vuole portare da 72 a 150 il numero delle aree pilota in tutta Italia, la Campania dovrà individuare altri due territori cui dare questo tipo di riconoscimento”.
Al momento, i progetti pilota sono l’Alta Irpinia (prima realtà a partire circa cinque anni fa), il Cilento interno, il Vallo di Diano e il Tammaro Titerno. Ma appunto il tavolo della mattinata ha registrato la volontà di altri pezzi di Appennino. “Matese, nel casertano, ha avanzato candidatura ufficiale, c’è poi l’interesse del Fortore beneventano, di Baronia (con i suoi 11 Comuni, ndr) e Ufita. La Regione dovrà sceglierne due tra questi, inserendoli nella programmazione 2021/2027 nella strategia nazionale. La matrice comune è lo spopolamento”, ha aggiunto il consigliere.
Oltre a Todisco, alla riunione hanno preso parte il responsabile della programmazione Unitaria regionale, le Autorità di gestione dei programmi operativi 2014/2020, il direttore generale dell’Ufficio Federalismo, il dirigente all’Urbanistica regionale, i presidenti delle Province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, i sindaci di Avellino e di Benevento, la Diocesi di Benevento, e i sindaci referenti delle quattro aree SNAI della Campania. Proprio il presidente della Città dell’Alta Irpinia Ciriaco De Mita avrebbe sollevato dubbi su come i progetti pilota e il tavolo guidato da Todisco debbano conciliarsi. Dubbi ad esempio su un eccessivo allargamento del perimetro e sulla dispersione di eventuali risorse, o anche in riferimento ai ruoli.
“Con De Mita c’è stato un confronto vivace, rispettoso nell’affermare che parliamo di due vicende diverse – ha chiarito a margine il delegato regionale -. Il concetto di aree interne e la Strategia nazionale Aree interne sono cose separate. A questo tavolo siedono la programmazione unitaria, l’autorità di gestione della spesa e l’Ufficio federalismo, con i quali poter dialogare celermente sull’aspetto fondamentale della dotazione finanziaria. Ma è un’occasione poter rafforzare attraverso di noi l’interlocuzione con il Governo nazionale, su scuola e politiche sociosanitarie, e quella tra le diverse aree pilota. Abbiamo il quadro completo della dotazione economica, possiamo individuare le risorse e la possibilità di attivarle con maggiore efficacia”.
La riunione si è tenuta a porte chiuse, al termine il confronto di Todisco con la stampa. Con un chiarimento circa il mancato invito dei sindacati: “Credo debba farsi una distinzione tra quello che devono fare le istituzioni e i sindacati. Questo è un tavolo istituzionale. Quando si tratteranno singole proposte noi ci confronteremo con tutte le forze sociali e sindacali”.
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