Inaugurato il centro antiviolenza all’ospedale “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi. Uno sportello di ascolto e consulenza in virtù delle collaborazioni con psicologi, forze dell’ordine e avvocati. Ma anche un centro dove sviluppare buone pratiche o campagne di sensibilizzazione. Nell’aula magna c’erano tutti. Dal commissario Asl Mario Ferrante alla presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio. Dal sindaco Rosanna Repole all’ormai ex direttore sanitario Angelo Frieri (ricordate? La direzione sanitaria viene accorpata a quella di Ariano). Il centro che è retto grazie al lavoro del Consorzio dei Servizi sociali di Lioni è in linea con gli altri punti sparsi per la provincia. Un modo per invitare le donne a denunciare e a trovare protezione. In luoghi dove spesso l’omertà e la paura regna sovrana.
Tutto bene, tutto bello. Peccato però che le attività del centro siano state finanziate soltanto per un anno. E in effetti si parla di Progetto. Progetto diDonna per l’esattezza. Un anno. Troppo poco per un percorso del genere. Probabilmente 365 giorni saranno sufficienti solo per far conoscere a tutte le donne del circondario le opportunità offerte. E allora la consigliera di Parità in Provincia, Mimma Lomazzo, ha detto: “Mai come in questo momento le donne hanno tanti luoghi fisici in provincia di Avellino dove potersi rifugiare. Ma il tutto dura solo per un anno. Bisogna insistere e fare in modo che il finanziamento sia continuo. Così queste iniziative non possono andare bene. Occorre mettere a regime tutte le strutture che andiamo a inaugurare“.