Non passa la sfiducia al governatore Vincenzo De Luca. La mozione era stata presentata dai rappresentanti dell’opposizione. E dopo la batosta del referendum anche altri, vedi la sezione napoletana di Noi con Salvini, avevano chiesto il passo indietro di De Luca. Il passo indietro non c’è stato e non poteva esserci. I voti contrari alla sfiducia sono 32.
Così il governatore: “Chi ha presentato la mozione non voleva sfiduciarmi ma compiere un atto di propaganda. Intanto ringrazio il M5S e company che con il No ci hanno garantito la salvezza di stipendi dei consiglieri e i fondi dei gruppi regionali. La mozione di sfiducia ha come motivazione il dubbio di un voto di scambio. In questo Paese si giustifica lo stragismo, ma non le battute. Ho provato a motivare la sala visto che non c’era entusiasmo. Ma non vi vergognate a voler gettare la Campania nella paralisi istituzionale per questa motivazione? Per aver invitato i sindaci a fare il porta a porta?“.
Stefano Caldoro aveva detto: “Se la Campania è l’unica regione del Sud che non cresce, interrogatevi. Noi siamo felici di essere una forza politica radicata sul territorio e il voto al referendum lo ha confermato. Siamo disponibili da sempre al confronto, però la strada non è certo quella di fare propaganda chiudendo cantieri peraltro aperti da altri“.
LO SCONTRO M5S-CALDORO E IL ‘PIDDINO’ CHE HA VOTATO NO AL REFERENDUM
Valeria Ciarambino del Movimento Cinque Stelle, se l’è presa anche con Caldoro: “Ancora una volta prendiamo atto che il centrodestra non va fino in fondo sulle mozioni di sfiducia che presenta visto che Caldoro ha omesso passaggi fondamentali nel suo intervento. De Luca ha firmato la sua sfiducia all’hotel Ramada incitando il clientelismo e mettendosi sotto i piedi il diritto al voto dei campani“.
Sfiducia che dunque non è passata. A lei ha replicato il verde Francesco Emilio Borrelli: “Vorrei far notare alla Ciarambino che se la sua analisi del voto fosse valida, lei sarebbe a capo di una nuova formazione politica della quale fa parte anche De Mita“.
E prima Tommaso Casillo, il vicepresidente del Consiglio regionale in quota maggioranza, aveva “confessato” di aver votato No dichiarando: “È sbagliato imputare a De Luca la sconfitta elettorale in Campania. Era matematico che prevalesse il No. Stiamo lavorando su tanti fronti anche recuperando ritardi altrui“.