Giornate di primavera dedicate alla più grande risorsa ambientale d’Irpinia, l’acqua. Il Fai, Fondo Ambiente Italiano, ha scelto così di valorizzare l’oro blu della nostra terra con visite guidate e aperture straordinarie, come quella delle sorgenti di Cassano Irpino. Una scelta caduta nella settimana in cui la politica regionale ha deciso di tutelare le acque irpine vietando ricerche petrolifere nei territori che ne producono, ma pure nella quale si è celebrato il World Water Day.
Oltre 200 i visitatori arrivati a Cassano nelle giornate di sabato e domenica, accompagnati all’interno del parco e della cupola della sorgente Pollentina dagli apprendisti ciceroni del liceo “D’Aquino”. “Per ragioni di sicurezza il sito normalmente non è aperto al pubblico, l’acqua è un obiettivo sensibile e va tutelata. In presenza di autorizzazione dell’Acquedotto Pugliese è possibile entrare”, spiega uno degli operatori del Fai che illustra la carta idrogeologica dell’Irpinia. In pochi metri si incontrano le sorgenti Peschiera, Lavatoio chiamata anche Prete perché storicamente era utilizzata dal clero, e Pollentina; 400 metri più in là c’è il Bagno della Regina, la quarta sorgente.
Si entra solo nella Pollentina, dove la purezza delle acque è assicurata da una cupola: la struttura evita la dispersione di ossigeno che in bolle affiora in superficie. La sorgente, questo è ben noto agli irpini ma è sempre utile ribadirlo, alimenta due acquedotti: Alto Calore e Acquedotto Pugliese, quest’ultimo servito attraverso la Galleria di Valico. Nel complesso Cassano, che riceve dalla falda del monte Terminio-Tuoro compreso l’inghiottitoio della Piana del Dragone, produce 2mila litri al secondo di acqua potabile, dei quali 600 vengono distribuiti da Alto Calore ai comuni irpini e 200 vengono riservati al corso del fiume Calore.
Un fiume Calore che ciclicamente non gode di ottima salute. Lo scorso dicembre, ad esempio, l’associazione Accademia Kronos denunciava la morte di pesci in più punti dell’alveo dovuta al mancato rispetto del deflusso minimo vitale. In questo periodo dell’anno la situazione è decisamente migliorata. Spostandosi verso Montella, strada che porta verso Acerno, ci si avvicina alle sorgenti e ad uno spettacolare luogo noto anche per i suoi sentieri. Ci sono i segni di captazioni delle acque realizzate nel passato. Siamo in piena montagna, le vette dell’Appenino sembrano più a portata di mano. Attraverso sentieri e rocce si arriva in piccoli angoli di paradiso dove la colonna sonora è l’armonioso canto del fluido cristallino che scorre verso la valle. Passeggiano persone di tutte le età, si fermano a bere alle fontane. Torniamo verso il centro abitato montellese. Località Ponte e cascata della Lavandaia: artificiale, alimentava tempo fa un mulino.
Riassumendo, nel giro di pochi chilometri si incontrano un borgo ben tenuto, Cassano Irpino, con le sorgenti degli acquedotti; Montella con le sorgenti del fiume Calore, i monti Picentini e i loro sentieri adatti all’escursionismo e magari a percorsi benessere. Parliamo ovviamente solo di “attrazioni” naturalistiche. A voler essere proprio ottimisti, si incrociano pure due stazioni della Avellino-Rocchetta (una per paese), sebbene non ricadenti nel tratto che verrà attivato a breve. E c’è un impegno della Regione ad ampliare il percorso della ciclovia dell’Acquedotto Pugliese estendendola da Caposele fino proprio a Cassano. Progetto ancora in fieri perché, come ha ricordato il governatore De Luca di recente, ancora non è chiaro l’importo da finanziare: ad esempio per rifare il look a strade secondarie utili al passaggio delle bici. Ma intanto il sindaco Vecchia sembra avere da tempo le idee chiare su come organizzare l’arrivo dei cicloturisti nel suo comune e in quelli limitrofi (leggi qui) con un potenziale enorme da sfruttare.