Il Rosatellum è legge. 214 i voti a favore, 61 contrari, 2 astenuti. Dall’aula del Senato via libera alla nuova legge elettorale. Un sistema misto, con una grossa quota proporzionale e una parte di seggi attribuiti con collegi uninominali maggioritari. Sondaggi danno comunque avanti il Movimento Cinque Stelle, ma nessuno schieramento si avvicina alla soglia minima per governare. Protagonista della giornata è Denis Verdini, che con i suoi senatori ha contribuito all’approvazione definitiva. “Rivendico con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto a partire dal ruolo di supplenza che abbiamo svolto ignorando gli stupidi strali che ci arrivavano quotidianamente. Avremmo votato anche la stepchild adoption così come voteremo il testamento biologico e abbiamo contribuito con orgoglio anche al mantenimento dei conti pubblici“, ha detto mentre i grillini uscivano da Palazzo Madama.
E dalle nostre parti?
Matteo Renzi è appena andato via da Ariano e Flumeri. C’era tutto il Pd provinciale. La corsa per un posto utile in Parlamento è aperta. Logica vuole che gli uscenti Paris e Famiglietti siano i favoriti nelle file dem. C’è però almeno un posto per il Senato. Gli altri si muovono, demitiani in primis che potrebbero confluire con gli alfaniani in uno schieramento di centrosinistra. Foglia, Sibilia e altri potrebbero presto scaldare i motori tra i berlusconiani. Curiosità anche per i pentastellati con l’altro Sibilia, Carlo.
Tutto si gioca all’interno dei partiti: le primarie non sembrano andare più di moda e comunque potrebbe anche non esserci tempo. C’è la possibilità che si voti a marzo…